Il gesto è atroce: è stata profanata la tomba di Alfredino Rampi. È accaduto qualche giorno fa al cimitero Verano di Roma dove il bambino, morto a Vermicino 41 anni fa, riposa. La notizia della profanazione è arrivata dal Tg regione del Lazio con le immagini della lapide imbrattata con undici svastiche.
“Quando ho visto la lapide imbrattata, ho sentito un colpo allo stomaco”, ha dichiarato la signora che ha denunciato l’atto vandalico al Tgr Lazio. Domenica si trovava al Verano per andare a pregare sulla tomba del marito. Dieci giorni prima, giura, quelle scritte non c’erano.
Alfredino Rampi cadde in un pozzo da cui nessuno riuscì a tirarlo fuori vivo. Ed oggi lo scempio a pochi giorni dall’anniversario della tragica morte, avvenuta il 10 giugno del 1981. La settimana scorsa, a Roma, per omaggiare la sua memoria è stato inaugurato un bellissimo murale con il suo volto a Garbatella, in via Rocco Cesinale.
“Voglio esprime la più ferma condanna alla vile profanazione della lapide di Alfredino Rampi. Una notizia che mai avremmo voluto leggere e che indigna profondamente. Mi auguro che al più presto i colpevoli vengano individuati dalle forze dell’ordine”, il pensiero dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Per il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il vile atto rappresenta “un colpo al cuore. Gli autori di questo scempio devono vergognarsi e spero vengano individuati presto”. Lo scrive su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti