I costituzionalisti sono divisi ma è pur vero che Giuliano Amato è l’attuale presidente della Corte Costituzionale e il suo parere non è irrilevante. «Per l’articolo 11 l’Italia ripudia la guerra come mezzo per risolvere le controversie, ma non ripudia la guerra in assoluto. La Costituzione prevede il sacro dovere di difendere la patria. E poi ci sono i vincoli assunti in sede europea e internazionale: il dovere alla solidarietà verso i membri dell’Unione europea aggrediti da altri e la clausola di solidarietà tra i Paesi membri della Nato».
Lo ha detto il presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, intervistato dal direttore de La Stampa Massimo Giannini al Festival dell’economia di Torino.
«La carta delle Nazioni Unite prevede l’obbligo di intervenire a fianco di Paesi aggrediti in attesa che l’Onu agisca, cosa che non accade mai, non essendosi dotato di una propria forza militare. È una norma poco chiara perché prevede una transitorietà dell’autodifesa, anche assistita, in attesa di un intervento dell’Onu che storicamente non si è mai verificato», ha aggiunto.
«E allora qui mi attengo al senso che gli italiani attribuiscono ai principi della nostra Costituzione: la solidarietà, valore fondamentale della Repubblica, il rispetto per la dignità della persona, l’uguaglianza, valgono solo nei nostri confronti? Il confine della solidarietà umana dev’essere segnato dai trattati o dalla coscienza?», ha concluso Amato.