Femminicidio di madre e figlia: la donna aveva denunciato tre volte il marito, autore del doppio delitto
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Femminicidio di madre e figlia: la donna aveva denunciato tre volte il marito, autore del doppio delitto

La prima denuncia per maltrattamenti è di luglio 2021, con un'integrazione ad agosto e un'altra denuncia presentata a dicembre.

Femminicidio di madre e figlia: la donna aveva denunciato tre volte il marito, autore del doppio delitto
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14 Giugno 2022 - 15.41


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Il doppio femminicidio di Gabriela Trandafir, uccisa a Cavazzona di Castelfranco Emilia insieme alla figlia Renata dal marito Salvatore Montefusco, poteva essere evitato. La donna, infatti, aveva denunciato tre volte il coniuge. La prima denuncia per maltrattamenti è di luglio 2021, con un’integrazione ad agosto e un’altra denuncia presentata a dicembre.

È di quel periodo anche la richiesta di archiviazione della Procura di Modena secondo cui le condotte, seppur nel contesto di una situazione familiare difficile, sarebbero rimaste sul piano verbale. «Nell’opposizione abbiamo evidenziato che c’erano stati atteggiamenti ben più concreti», spiega l’avvocato Annalisa Tironi, che assiste la vittima.

Salvatore Montefusco, 69 anni, ha confessato davanti ai carabinieri di Castelfranco Emilia, nel Modenese, di aver ucciso la moglie e la figliastra ieri a Cavazzona, una frazione del comune emiliano. Sette o otto colpi esplosi con un fucile a canne mozze: la prima a essere ammazzata è stata Renata Alexandra, 22 anni, finita nel cortile di casa, poi la consorte 47enne da cui era in procinto di separarsi, Gabriela Trandafir, raggiunta dalla raffica di pallottole nonostante si fosse nascosta in casa. Poi alla vista del figlio 17enne, «non so cosa mi ha fermato», ha detto l’uomo, imprenditore edile.

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Poi, dopo essersi procurato una ferita al volto, si è allontanato di casa, tanto che i militari avevano pensato a una fuga, per recarsi invece in un bar. «L’ho visto entrare sporco di sangue – ha detto la barista – mi ha chiesto di chiamare i carabinieri se no avrebbe ammazzato tutti». Montefusco è così uscito e si è costituito in caserma. Un duplice omicidio, tragico e assurdo epilogo di un rapporto ormai logoro tra l’uomo, la moglie e la figlia di lei. La coppia si stava separando e, secondo quanto emerso, le due donne volevano tenersi la villetta in cui vivevano, ipotesi che vedeva contrario l’uomo che l’avrebbe fisicamente costruita in passato.

Montefusco era già noto alle forze dell’ordine per alcuni reati fiscali e bancarotta ma soprattutto perché negli anni ’90 si ribello’ al pizzo chiesto da un clan camorristico che aveva preso piene in zona permettendo l’arresto di 16 persone. Il 69enne aveva già avuto tre figlie in prime nozze poi l’incontro con la donna di origine rumena con cui aveva avuto un altro figlio. L’uomo, difeso dall’avvocato Marco Rossi, resta in carcere: dovrà rispondere di duplice omicidio pluriaggravato. 

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