In caso di positività persistente “si potrà interrompere l’isolamento al termine del 14esimo giorno dal primo tampone positivo (e non piu’ 21), a prescindere dall’effettuazione del test”.
La circolare, firmata dal direttore alla prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza, e’ stata emanata “in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza – si legge nella circolare – e del parere emesso dal Consiglio Superiore di Sanita’ il 24 agosto scorso”. Il ministero – sempre secondo la circolare – valutata la diffusione a livello globale della nuova variante omicron B.1.1.529 e considerata l’attuale evoluzione del quadro clinico del Covid ha aggiornato le indicazioni sulla gestione dei casi e sulle modalita’ di isolamento. “Per i contatti stretti di caso di infezione da SARS-CoV-2 sono tuttora vigenti le indicazioni contenute nella Circolare del 30 marzo scorso”.
Non ci sarà alcun ‘libera tutti’ per i positivi asintomatici. La svolta, auspicata da vari esperti e forze politiche e già attuata in alcuni Paesi, per il momento non sembra essere all’orizzonte in Italia. Il ministro della Salute Roberto Speranza spazza il campo da equivoci: sul tema “c’è un parere del Consiglio superiore di sanità Css che è in arrivo e appena sarà formalizzato faremo le opportune valutazioni. Quello che è certo è che se una persona è positiva deve restare a casa”. Intanto, sono in arrivo i vaccini adattati contro le varianti: dovrebbero essere disponibili in Italia già da metà settembre.
Il punto, spiega il ministro, è che secondo le indicazioni del Css “se una persona è positiva lo è, sintomi o non sintomi, e deve stare in isolamento per evitare il diffondersi del contagio”. Prevale dunque un approccio di prudenza, anche se sarebbe confermato l’orientamento a ridurre il periodo di quarantena da 7 a 5 giorni per i soggetti positivi asintomatici, con un test negativo al quinto giorno. E passerebbe inoltre da 21 a 15 giorni il periodo massimo di isolamento in caso persista la positività al virus, sulla base della minore infettività trascorse due settimane. Una prospettiva, quella del mantenimento della misura di isolamento, contestata però da più parti in vista delle elezioni del 25 settembre, quando alle urne potrebbero mancare in molti proprio a causa della positività al virus. Ma per Speranza questa polemica non sussiste: “Come fatto nelle ultime elezioni, c’è la possibilità del voto domiciliare, così come per le persone inferme. Anche per queste elezioni il voto domiciliare c’è e lo si può usare”, afferma. Dibattito pre-elettorale a parte, resta il nodo della strategia da adottare nel prossimo futuro per la gestione della pandemia. Perché, se è vero che oggi disponiamo di molte più armi contro il virus, è anche vero che la pandemia è ancora in atto.
Per questo Speranza ribadisce l’invito a tutte le forze politiche a dire “senza ambiguità” che la campagna vaccinale anti-Covid andrà avanti anche dopo il 26 settembre, tanto più considerando il prossimo arrivo dei vaccini aggiornati contro la variante Omicron del virus. I tempi sarebbero infatti davvero stretti: “La nostra attesa è che domani l’Agenzia europea dei medicinali possa dare il via libera ai vaccini adattati e poi seguirà l’Agenzia italiana del farmaco. Contiamo di avere già a metà settembre la disponibilità di vaccini aggiornati”, ha detto il ministro, invitando “i soggetti fragili e gli over60 ad avere un secondo richiamo”. Intanto la Fda, l’agenzia Usa preposta al controllo dei farmaci, ha concesso proprio oggi l’autorizzazione di emergenza ai booster aggiornati dei vaccini anti-Covid di Pfizer e Moderna.