Una storia molto brutta sulla quale si sta cercando di fare chiarezza: in attesa che l’indagine faccia chiarezza sulla morte di Hasib Omerovic, avvenuta il 25 luglio, il questore Mario della Cioppa ha rimosso il dirigente del commissariato Primavalle Andrea Sarnari, che il 25 agosto era in ferie, e la vicedirigente Laura Buia “al fine di ristabilire un clima adeguato in commissariato”.
Intanto si fa strada l’ipotesi che il blitz a casa del rom sarebbe collegato a un fatto privato. La nipotina di uno dei quattro poliziotti entrati nell’appartamento in via Gerolamo Aleandro sarebbe stata importunata nel quartiere alla periferia nord di Roma, da una persona. Forse proprio da Omerovic.
E’ una delle piste su cui lavora la procura di Roma e che spiegherebbe anche l’atteggiamento particolarmente severo dei poliziotti di fronte al 36enne, che si sarebbe gettato dalla finestra per paura degli agenti.
La vicenda
Sul conto di Omerovic, a Primavalle, iniziano a girare parecchie voci. Si dice che sia un “molestatore di ragazzine”. Niente di provato, ma ciò induce i poliziotti a voler verificarne l’autenticità prima che qualcuno possa passare alle maniere forti. L’identificazione, in questo senso, diventa un mezzo per muovere una prima indagine embrionale. Una prima verifica. L’atteggiamento degli agenti però, di fronte all’uomo, è particolarmente intransigente perché uno di loro forse sarebbe coinvolto in prima persona. Il motivo? La sua nipotina è stata disturbata da Omerovic. Il pm Stefano Luciani, che indaga per tentato omicidio e falso, lavora a questa ipotesi.
Dalla loro gli agenti hanno delle immagini già recapitate ai magistrati e che proverebbero come il 36enne abbia invece fatto tutto da solo. La prima foto scattata ad Hasib da un investigatore di lungo corso, forse il più esperto dei quattro, mostra il ragazzo seduto, in perfetta salute, con lo sguardo comunicativo e senza alcun segno in volto. Ciò, secondo gli agenti, che presto potrebbero essere iscritti formalmente nel registro degli indagati, starebbe a dimostrare il fatto che non è stato picchiato e che si è lanciato da solo. È la stessa spiegazione fornita al padre di Hasib, quando è andato a chiedere spiegazioni in commissariato.