Sul porno Papa Francesco ha messo in guardia i seminaristi. “È un vizio che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche, e anche sacerdoti e suore. Il diavolo entra da lì”. In un incontro con i seminaristi che studiano a Roma, il Pontefice ha, quindi, sottolineato: “Non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini: questa è già degenerazione. Ma della pornografia un po’ ‘normale’. Cari fratelli, state attenti a questo”.
Il Papa ha risposto a un seminarista che chiedeva al Papa come comportarsi con il mondo digitale e i social media. “Credo che queste cose si debbano usare, perché è un progresso della scienza, fanno un servizio per poter progredire nella vita”, ha affermato. Poi ha ammesso: “Io non li uso perché sono arrivato tardi, sapete? Quando sono stato ordinato vescovo, 30 anni fa, me ne hanno regalato uno, un telefonino, che era come una scarpa, grande così, no?. Io dissi: ‘No, questo non ce la faccio a usarlo’. E alla fine ho detto: ‘Faro’ una chiamata’. Ho chiamato mia sorella, l’ho salutata, poi l’ho restituito. ‘Regalami un’altra cosa’. Non sono riuscito a usarlo. Perché la mia psicologia non andava o ero pigro, non si sa”.
Ai giovani seminaristi, il Pontefice invece ha detto che i telefonini e tutti i dispositivi digitali vanno usati. “Voi dovete usarli, dovete usarli solo per questo, come l’aiuto per andare avanti, per comunicare: questo va bene“. Poi ha aggiunto che occorre prestare attenzione per esempio a non perdere troppo tempo. Ma anche a non usarli come strumento per la pornografia. “C’è un’altra cosa, che voi conoscete bene: la pornografia digitale. Lo dico a chiare lettere. Non dirò: ‘Alzi la mano chi ha avuto almeno un’esperienza di questo’, non lo dirò. Ma ognuno di voi pensi se ha avuto l’esperienza o ha avuto la tentazione della pornografia nel digitale”.
“Il cuore puro, quello che riceve Gesù tutti i giorni, non può ricevere queste informazioni pornografiche. Che oggi sono all’ordine del giorno. E se dal tuo telefonino tu puoi cancellare questo, cancellalo – ha indicato il Papa ai futuri sacerdoti -, così non avrai la tentazione alla mano. E se non puoi cancellarlo, difenditi bene per non entrare in questo. Vi dico, è una cosa che indebolisce l’anima. Il diavolo entra da liì: indebolisce il cuore sacerdotale”. E ha concluso: “Scusatemi se scendo in questi dettagli sulla pornografia, ma c’è una realtà: una realtà che tocca i sacerdoti, i seminaristi, le suore, le anime consacrate. Avete capito? Va bene. Questo è importante”.
Gli altri moniti del Pontefice: attenti a comodismo e carrierismo – Bergoglio ha chiesto ai futuri sacerdoti di essere sempre al servizio di Dio e della gente: “C’è una figura che sempre mi ha colpito, il sacerdote comodo, un po’ il ‘monsieur l’abbe” delle corti francesi, un funzionario – voi che lavorate in curia state attenti! -, il sacerdote funzionario. Il sacerdote funzionario vive il sacerdozio come se fosse un impiego. È comodo, ha i suoi orari, questo spetta a me, questo no; E così con la crescita si trasforma in uno ‘zitellone’, con tante abitudini maniacali, è un nevrotico quotidiano. State attenti – ha avvertito Papa Francesco -, state attenti a questo. Non cercare la propria comodità; il sacerdozio è un servizio sacro a Dio”. Ai seminaristi ha chiesto di stare attenti anche al carrierismo: “C’è un’altra cosa che accompagna questa comodità è la dimensione ‘arrampicatrice’, i sacerdoti arrampicatori, che fanno carriera. Per favore fermatevi, fermatevi. Perché l’arrampicatore alla fine è un traditore, non è un servitore. Cerca il proprio vantaggio e poi non fa niente per gli altri”, ha ammonito il Papa.