Visibilia, la società fondata da Daniela Santanché dichiarata fallita: la storia
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Visibilia, la società fondata da Daniela Santanché dichiarata fallita: la storia

Visibilia di Daniela Santanché (che a gennaio ha ceduto le quote) è finita nell'occhio ella procura che ha chiesto la liquidazione giudiziale della società

Visibilia, la società fondata da Daniela Santanché dichiarata fallita: la storia
Briatore e Daniela Santanché
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2 Novembre 2022 - 20.41


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Una vicenda complicata, come tutti le questioni amministrative e finanziare.  Visibilia Editore, società che aveva come primo azionista fino ad alcune settimane fa la senatrice Fdi e neoministra del Turismo Daniela Santanché, e da lei fondata, «versa in evidente e manifesto stato di insolvenza».

Lo mette nero su bianco la Procura di Milano nell’istanza di «liquidazione giudiziale», ossia di fallimento, presentata al Tribunale fallimentare. Richiesta avanzata a partire da un esposto dei soci di minoranza e dopo le analisi del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, coordinate dal pm Roberto Fontana.

Accertamenti che come conseguenza, come avviene spesso in questi casi, hanno portato all’apertura di un fascicolo per ipotesi di bancarotta che sono in valutazione a carico degli ex amministratori, tra cui anche Santanché, che è stata presidente e Ad tra il 2016 e lo scorso gennaio e che di recente ha dismesso le quote. La senatrice, a quanto si è saputo, è indagata (lei smentisce) assieme ad altri nel procedimento nel quale, sempre su valutazioni agli atti della Gdf, si contestano anche presunte false comunicazioni sociali. Sull’inchiesta in corso, con alcuni passaggi secretati anche per i legali, c’è massimo riserbo.

L’istanza di liquidazione per Visibilia, quotata su Euronext Growth Milan, è stata formulata nei giorni scorsi e ne ha dato conto la stessa società in un comunicato nel quale spiega che «eserciterà le prerogative difensive entro l’udienza fissata per il 30 novembre» e «contesterà la sussistenza dello stato di insolvenza». Nell’istanza, in particolare, la Procura segnala debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per circa 984mila euro. 

La Gdf, inoltre, ha analizzato, come risulta da un’informativa agli atti, i bilanci «tra il 2016 e il 2020». E ha evidenziato «costanti perdite già a far data dall’esercizio 2016» e, passando in rassegna tutti i punti della denuncia dei soci di minoranza (che ha originato anche una causa civile in corso per «gravi irregolarità nella gestione»), ipotizza presunte «false comunicazioni sociali» relative ai bilanci, almeno dal 2017, con «particolare riguardo alle voci `avviamento´ e `imposte anticipate´».

Nel novembre 2014, si legge, Visibilia Editore Holding, «nella persona» di Daniela Santanché, «ha sottoscritto e liberato l’aumento di capitale» della «neo costituita Visibilia Editore» e ciò ha «generato il valore di avviamento» di oltre 4,3 milioni di euro. Già dal 2017, però, scrive la Gdf, il cda di Visibilia «avrebbe dovuto approvare bilanci riportanti valori di avviamento e imposte anticipate largamente diversi da quelli deliberati». Al centro degli accertamenti pure «le iniezioni di liquidità derivanti» da un finanziamento sottoscritto nel 2017 con un fondo degli Emirati Arabi: un prestito obbligazionario convertibile che, viene chiarito dalle Fiamme Gialle, ha sì «permesso la prosecuzione dell’attività imprenditoriale ma anche, di fatto, causato il crack del valore azionario regredito del 99,97%».

Le perdite della società, nel frattempo, spiegano gli investigatori, sono state calmierate «dalla erronea contabilizzazione delle poste dell’attivo patrimoniale `avviamento´ e `imposte anticipate´». Mentre i debiti fiscali allo stato non risultano «rateizzati» e le prime cartelle risalgono al 2018. Sulla base di queste analisi sono in corso gli accertamenti a carico degli ex amministratori di Visibilia, tra cui figurano anche il compagno di Santanché, Dimitri Kunz D’Asburgo Lorena, e la sorella della senatrice Fiorella Garnero. 

In serata una nota della società fa sapere che oggi gli amministratori «si sono confrontati con i soci Luca Giuseppe Reale Ruffino e SIF Italia S.p.A.2» e questi «hanno confermato formalmente la volontà di procedere alla nomina di un nuovo organo amministrativo di propria espressione» nonché «manifestato la disponibilità ad intervenire, qualora necessario, per permettere alla Società di adempiere alle obbligazioni nei confronti dell’agenzia delle entrate di cui al Comunicato entro il 29 novembre 2022». 

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