L’omicidio di Pescara, con la morte di Walter Albi ucciso fuori da un bar lo scorso 1 agosto, potrebbe avere finalmente dei responsabili. Tre persone, tra cui un capo ultrà, sono state infatti iscritte nel registro degli indagati per l’agguato in cui rimase gravemente ferito anche l’ex calciatore Luca Cavallito, 49 anni.
Le novità sono arrivate grazie all’identificazione dell’arma utilizzata nell’omicidio della Strada Parco che è risultata rubata ad una guardia giurata nel corso di una rapina dell’11 luglio al Centro agroalimentare di Villanova di Cepagatti (Pescara).
Due dei tre indagati, Fabio Iervese (43 anni) e Renato Mancini (49), erano stati infatti arrestati a settembre proprio per la rapina di Cepagatti, mentre il terzo (Mimmo Nobile, noto nell’ambiente della tifoseria del Pescara), è indagato per lo stesso episodio. In quell’occasione, dopo aver ferito la guardia giurata, i malviventi erano fuggiti con un bottino di circa 30mila euro, non prima di aver rubato l’arma in dotazione al vigilante.
In base agli elementi investigativi raccolti, sarebbe proprio quella l’arma usata per il delitto del primo agosto. Si lavora ora per ricostruire anche il movente: potrebbe trattarsi di un affare da 400mila euro con cui Albi e Cavallito avrebbero pestato i piedi a qualcuno.