Nel dormitorio non c'è posto: ragazzo egiziano muore congelato a Bolzano
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Nel dormitorio non c'è posto: ragazzo egiziano muore congelato a Bolzano

Mostafa Abdelaziz Mostafa Abouelela era a Bolzano da dove voleva raggiungere uno zio in Austria. Nella notte è morto assiderato

Nel dormitorio non c'è posto: ragazzo egiziano muore congelato a Bolzano
Mostafa morto di freddo a Bolzano
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17 Dicembre 2022 - 12.02


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Morire di freddo da solo in mezzo alla strada mentre si avvicina il Natale: Mostafa Abdelaziz Mostafa Abouelela, 19 anni, egiziano: si era allontanato da casa alla fine del 2018.

Un lungo viaggio verso l’Europa lo ha portato a vivere e lavorare in Francia per qualche mese. Ma l’obiettivo era l’Italia, per ottenere il permesso di soggiorno, un lavoro, un po’ di denaro per sé e per aiutare la famiglia in Egitto. Ed è qui, a Bolzano, che la sua vita finisce. Muore di freddo, congelato, nella notte tra l’8 e il 9 dicembre perché nei dormitori non c’era posto per lui. Era arrivato in Italia da sole 48 ore. Una morte che ha sconvolto tutti: oggi la città scende in piazza per non dimenticare.

La testimonianza dell’amico che era con lui – “Faceva freddo – dice l’amico che non è riuscito a salvarlo – e i volontari vicino alla stazione ci hanno mandato alla Caritas. Qui abbiamo ricevuto un pasto caldo, ma i letti per la notte erano esauriti. Ci hanno dato una coperta, abbiamo dovuto andarcene”. I due, per non congelare, hanno girato fino a tardi tra casette e luci del mercatino. Sono rimasti accanto ai vapori delle cucine che vendono wurstel e vin brulè. “Per riscaldarci – dice Shabaan – abbiamo provato a camminare fino al mattino. Eravamo sfiniti e dopo mezzanotte ci siamo nascosti fuori dal centro accanto ai binari dei treni. Mostafat tremava dal freddo. Si è avvolto nella coperta della Caritas e di è addormentato. Al mattino l’ho chiamato – dice l’amico- non mi ha risposto. L’ho scosso, ho provato a svegliarlo: niente”. 

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La ricerca di un posto dove dormire – Mostafa era arrivato in Alto Adige il 6 dicembre e voleva chiedere asilo prima di ottenere i documenti per cercare di raggiungere uno zio a Innsbruck. Si era presentato all’infopoint di Volontarius il giorno prima della tragedia ed era in lista d’attesa per un posto letto in dormitorio. Il problema è che prima di lui c’erano 170 persone. Tante di queste, solo ora hanno trovato un tetto provvisorio sopra la propria testa. Tra quei  senzatetto c’è Shabaan Alaa, l’amico che era con lui la notte della tragedia. Una notte, ricorda, “dove c’erano 9 gradi sotto zero”. Ha visto e sentito tutto, dalla sofferenza per il freddo, all’intervento dell’ambulanza, giunta sul posto con il medico d’urgenza e la polizia. 

La manifestazione in piazza – Mostafa, che avrebbe compiuto 20 anni tra meno di un mese, verrà ricordato nella manifestazione organizzata dall’associazione  “Bozen solidale” oggi in piazza università. “Morire di freddo a 19 anni, nella città più ricca d’Italia, è una vergogna senza fine”, sottolinea l’organizzazione lanciando l’invito su Facebook.

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Cordoglio e sgomento –  Sui social sono centinaia i messaggi di cordoglio per Mostafa. scritti tutti in arabo perché qui a Bolzano ancora si doveva fare conoscere.  “Riposa in pace amico mio”,  si legge sul profilo social della vittima. “Questa morte deve scuoterci – tuona il vescovo Ivo Muser – Non possiamo restare indifferenti e girarci dall’altra. Siamo una capitale del turismo, ma lasciamo morire di freddo un ragazzo solo perché non porta soldi, perché non è previsto dal nostro modello. 

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