Matteo Messina Denaro «è un capo del passato, aveva uno scettro più simbolico che reale». Roberto Saviano, intervenuto ai microfoni di Rtl 102.5 è scettico sulla reale efficacia dell’arresto dell’ex super latitante, avvenuto lunedì a Palermo. «La mafia è l’economia più florida del nostro Paese, 38 miliardi di euro l’anno e 100 milioni al giorno mossi dalle organizzazioni mafiose. Cifre enormi. La mafia è sicuramente cambiata negli anni, che è stata quella stagista: bombe e uccisione dei giudici».
«Quando accadono arresti, serve conoscenza di questi fatti per considerare gli elementi importanti. Ad esempio, le indagini che vanno avanti da 10 anni hanno un punto di caduta quando Messina Denaro sta male. Ci sono situazioni tipiche del capo mafia che perde contatti di protezione. Mi riferisco ad un ex sottosegretario che – come dice la sentenza – è stato a disposizione della mafia dal 2001 al 2006, in un posto dove ha conosciuto le indagini. Nei prossimi mesi occorre capire cosa è successo, cosa accadrà, che tipo di detenzione avrà».
«L’espressione `trattativa´ assume un perimetro di accordo politico tra parti. Spesso è strategia. Davvero non riesco a immaginarlo, spesso si arriva a una visione di complotto perché non si conoscono le dinamiche. Nessun boss, ad esempio, può pensare di vivere per sempre la latitanza, che la propria struttura di difesa possa essere impermeabile. Chi ha deciso di collaborare nelle informazioni aveva dato tutti i passaggi chiari, chissà se lo sapremo mai»
