Non solo bande rivali e qualche problema di spaccio ma soprattutto razzismo? Ad Alatri c‘è ancora sgomento e paura per quanto accaduto, ma anche tanta rabbia per i nuovi dettagli che stanno emergendo per fare luce sull’omicidio di Thomas Bricca.
L’ultimo è che quell’aggressione avrebbe una matrice razzista. Lo dice Omar, 20 anni, il ragazzo destinatario degli spari che nei giorni scorsi ha raccontato la sua versione anche ai carabinieri. Ma ha deciso di usare Instagram per condividere con tutti la sua testimonianza. “Ve la dico io la verità: è nato tutto per razzismo, se non moriva Thomas moriva un altro ragazzetto, è nato tutto per una ca… ata, perché loro sono schifosi…”
La diretta Instagram – Il video, come riporta Il Messaggero, in poco tempo è finito sui cellulari dei giovani dellacittà. Sarà acquisito anche dagli investigatori, anche se conoscono bene la posizione del ragazzo e la sua ricostruzione.
“Noi non abbiamo mai avuto contatto con quello schifo di gente, mi fanno schifo fin da bambino”. Il riferimento è ai fratelli che si sono presentati in caserma a raccontare la loro versione dell’accaduto e sono tornati a casa come persone informate sui fatti, dicendo che non c’entravano nulla. Omar, invece, è il ragazzo con il giubbotto bianco che i sicari cercavano quella sera, lui stesso l’ha raccontato ai militari, solo che gli spari sono partiti contro Thomas che indossava un indumento identico.
“Non c’erano motivi seri – dice Omar – sabato in 7 persone hanno picchiato un ragazzo egiziano perché ha risposto in arabo. L’hanno pestato davanti a tutti, famiglie e bambini. Io già sabato avevo fatto denuncia, invece la denuncia non la potevo fare. Dovete passare lunedì, mi hanno detto, è la legge italiana, aspettiamo lunedì. “Ci potevate stare voi, un cugino, un padre, qualsiasi altra persona – aggiunge – non possiamo fare vendetta, dobbiamo aspettare giustizia, la vogliamo allora giustizia. Sapete la storia, sapete tutto, nelle telecamere di tutta Alatri che si vede tutto”.
Razzismo e non droga? – La testimonianza di Omar potrebbe portare le indagini su un’altra pista. Intanto si cercano i killer, ma anche i possibili basisti. Se Thomas Bricca è stato ucciso per errore a causa dello stesso giubbotto o per una traiettoria deviata, sembra invece quasi certo che l’agguato di Alatri era stato preparato con una certa cura nelle ore precedenti. Omar sarebbe stato pedinato, forse da giovani del posto, che poi al momento opportuno hanno dato le informazioni che servivano alle due persone che avrebbero dovuto fare fuoco. Alatri da venerdì sera è blindata, controlli in ogni angolo per evitare possibili vendette.
Le indagini – C’è un elemento importante che gli investigatori avevano tenuto segreto finora. Si trattadel proiettile che avrebbe ucciso Thomas: consentirà di risalire al seriale del colpo e quindi al tipo di arma, ovvero al lotto dove sono stati acquistati i proiettili. Un modo per stringere ulteriormenteil cerchio intorno a chi ha sparato.
L’autopsia – E’ stato conferito l’incarico al professor Giorgio Bolino di effettuare l’autopsia sul corpo di Thomas Bricca. L’esame, come rende noto l’avvocato della famiglia Bricca, Marilena Colagiacomo, si terrà martedì alle 9 all’obitorio del Verano, a Roma. La legale ha nominato il consulente tecnico medico-legale di parte, che è il professor Antonio Grande. Solo al termine dell’autopsia il corpo del giovane sarà restituito alla famiglia che potrà dunque organizzare i funerali.