Il sindacato del lavoro privato Usb, ha proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore nei porti italiani per l’intera giornata di sabato 25 febbraio, dalle 00:00 alle 24:00 per protestare contro «la guerra e il traffico di armi all’interno dei porti» e «contro gli omicidi sui luoghi di lavoro anche a seguito di quanto successo nei porti di Trieste e Civitavecchia» dove sono morti due lavoratori per infortuni sul lavoro. Saranno garantiti i servizi minimi previsti dalla legge (passeggeri e merci deperibili).
In una nota Giovanni Ceraolo dell’esecutivo nazionale di Usb Lavoro Privato, spiega che «il coinvolgimento politico militare del nostro paese nel conflitto» sta comportando il «progressivo peggioramento delle condizioni sociali di strati sempre più larghi della popolazione» suggerendo che le «risorse destinate al conflitto» vengano invece impiegate «in politiche attive contro il carovita e per i salari». Inoltre, Usb chiede che le Autorità Portuali prendano provvedimenti, fino «al ritiro o la sospensione delle concessioni o autorizzazioni» in caso di «mancato rispetto dei requisiti previsti dalla Legge in fatto di sicurezza e organizzazione del lavoro». Infine, esprime «solidarietà al lavoratore e delegato sindacale Domenico Macrì licenziato da MedCenter Container Spa di Gioia Tauro a causa della sua attività sindacale. USB Porti chiede il suo reintegro immediato».