Nella tragedia della nave naufragata sulle coste di Cutro c’è un triste paradosso: come uno dei luoghi più incantevoli e ricchi di storia sia diventato luogo di morte e disperazione.
Come il mare attorno a le “Le Castella” – la Rocca Aragonese dove è ambientato il leggendario film Brancaleone interpretato da Vittorio Gasmann – abbia restituito molti corpi dei migranti.
Le Castella dista oltre tre miglia marine dal luogo del disastro, eppure il mare in tempesta ha portato lì 9 corpi. Disperati che fuggivano da guerre e violenza.
Così la leggendaria “Aurocastro”, ossia il nome di fantasia dato al feudo di cui Brancaleone pensava di prendere possesso si è trovata piena non dei ‘pirati saracini’ del film ma dei vigili del fuoco costretti a recuperare e comporre i cadaveri.
La rocca aragonese, l’isolotto collegato alla terraferma con un istmo, lo splendore di un posto unico conosciuto in tutto il mondo anche grazie allo straordinario successo del film. Un doppio colpo allo stomaco saperlo come uno dei luoghi di una tragedia così grande.
E fa rabbia. Una rabbia ancora più grande nel sapere che al governo abbiamo persone che sono arrivate a dire che, più o meno, i morti se la sono andati a cercare.
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