Il periodico cristiano contro le politiche della sedicente cristiana Giorgia Meloni che con le sua azioni lascia molto a desiderare.
“Il decreto Piantedosi sulle Organizzazioni non governative (Ong) autorizza condotte inumane e illegali. Si pensi all`espediente di assegnare come porto sicuro luoghi lontani da quelli subito accessibili ai naufraghi stremati. Si consideri l`abnormità dell`imposizione di non operare altri salvataggi dopo il primo: la nave che rientra dovrebbe lasciar annegare persone che chiedono aiuto e sono raggiungibili: un reato di omissione di soccorso, una violazione della più antica legge del mare, oltre che delle convenzioni di Ginevra, di Amburgo e di quella fondamentale sui Diritti dell`uomo”.
È l`analisi di Adriano Sansa, magistrato in pensione ed ex sindaco di Genova, ospitata sull`ultimo numero di Famiglia Cristiana, domani in edicola.
Il settimanale dedica un ampio approfondimento alla strage di migranti che si è verificata in Calabria.
“Da tempo – sottolinea ancora Sansa – istituti di statistica e demografi ci avvertono che l`Italia è invecchiata: l`età media è troppo alta perché in futuro si possa avere la forza lavoro necessaria. Le donne in età fertile sono poche. Ci saranno problemi per le pensioni. La popolazione calerà grandemente. L`immigrazione ci sta aiutando, da anni, sebbene persistano spesso intolleranza e ostilità. Il Governo d`altronde, oltre a proseguire politiche incapaci di dare accoglienza e istruzione, mostra una spietata ottusità”.
Sullo stesso numero, Famiglia Cristiana pubblica anche un editoriale di monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes.
I morti nel naufragio avvenuto al largo di Crotone devono scuotere le coscienze e la politica. Si deve arrivare a “canali umanitari permanenti e controllati nel Mediterraneo verso l`Europa”, scrive Perego. “Chi arrivando in Europa avesse diritto a una protezione vedrà salvaguardato tale diritto; chi non ne avesse diritto sarà rimpatriato. Questo incontro-identificazione, allo sbarco nella terra europea, dovrà essere agile, organizzato, alla presenza di diverse figure – dai mediatori, dalle Forze di polizia, da operatori internazionali, da osservatori dell`Unhcr, ad operatori sociali – perché i minori non accompagnati siano tutelati esattamente come le vittime di tratta, chi viene da una drammatica situazione sanitaria, chi scappa da una guerra o da un disastro ambientale. Le risorse vanno investite nella tutela della vita, nell`accompagnamento delle persone, non in muri o accordi e campi disumani”.
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