I parenti delle 72 vittime del naufragio di Cutro, stanno protestando contro la decisione del governo Meloni di trasferire le salme dei propri cari a Bologna. “Noi vorremmo poter decidere dove portare i nostri defunti”, dice all’AdnKronos Aladdin, che ha perso la zia e tre cuginetti.
I trasferimenti delle salme delle vittime del naufragio di Cutro ”sono soluzioni provvisorie e non definitive” prese ”per dare immediata dignità alle salme” anche in considerazione del fatto che non è semplice ”procedere nell’immediato al rimpatrio in Afghanistan”. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale. ”In ogni caso – fanno sapere le stesse fonti – si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare con la soluzione definitiva. Qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano si farà carico di tutti gli oneri’’.
I familiari si sono radunati quando hanno appreso che la Prefettura avrebbe spostato le salme entro oggi a Bologna. La decisione ha colto di sorpresa le famiglie che si trovano a Crotone e che hanno protestato con un sit-in davanti al PalaMilone. Chiedono di attendere qualche giorno per avere la possibilità di avviare le pratiche per il trasferimento nei Paesi di origine. Il comune di Crotone, che ha raccolto le loro istanze, aveva già deliberato delle somme per i costi del trasferimento prelevandole dal Fondo migranti che poi sarebbe stato rimborsato dal Ministero.
“Vogliamo che siano portati in Afghanistan come ci hanno promesso”. “Fino ad ora solo bugie, noi chiediamo di rimpatriare i nostri cari in Afghanistan. Invece finora ci hanno solo fatto false promesse”.
I parenti delle vittime afghane del naufragio di Crotone dicono no al piano di trasferimento della Prefettura per portare le bare al cimitero islamico di Bologna. “Ci sentiamo presi in giro- dice Aladdin, ragazzo afgano che ha perso la zia e tre cuginetti – oggi ci hanno annunciato che porteranno i nostri familiari a Bologna, ma non è giusto. Non vogliamo”.
Un altro parente, Alissa Shiri, che ha perso un cugino ancora disperso, dice: “Il presidente Mattarella è venuto fin qui per prometterci di occuparsi personalmente del rimpatrio, invece oggi ci dicono che li portano a Bologna”. “Noi stiamo cercando di avere comprensione – dice Alissa – da dodici giorni le bare sono qui, come mai non si riesce a organizzare un volo? Il presidente Mattarella ce lo aveva promesso. Vogliamo che siano portati in Afghanistan come ci hanno promesso”. “Lo Stato – dice – non ha i soldi per pagare il trasferimento però poi ha i soldi da mandare in Afghanistan”.
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