Matteo Messina Denaro non si è presentato, per la seconda volta, al processo sulle stragi di Capaci e Via D’Amelio, in cui è imputato come mandante.
La corte ha comunicato che, dopo la rinuncia del mandato del suo legale, Messina Denaro non ne ha nominato un altro. Pertanto è stato designato come difensore d’ufficio Calogero Montante. A rimettere il mandato era stata la nipote del boss, l’avvocato Lorenza Guttadauro. In aula era stato predisposto il collegamento audiovideo con il carcere de L’Aquila.
«La paura, considerato lo stato di salute dell’imputato, è quella di non arrivare a un passaggio in giudicato della sentenza. Visto che un giudizio potrà essere in corso finché lui è in vita». Lo ha detto l’avvocato Felice Centineo, legate di parte civile, al termine del processo sulle stragi di Capaci e via D’Amelio che vede imputato Matteo Messina Denaro come mandante delle stragi.
«Sulla nomina dell’avvocato Calogero Montante, quale difensore d’ufficio di Matteo Messina Denaro, ravviso l’inopportunità, ma non l’incompatibilità. La paura – aggiunge – è che questo processo vada ancora per le lunghe e non escludo che Messina Denaro possa nominare un nuovo difensore di fiducia. A questo punto ripartirebbe tutto da zero, non il processo, ma un nuovo termine a difesa per poter studiare le carte».
Sulle indagini svolte dai carabinieri Centineo ha poi aggiunto: «Dobbiamo aspettare che terminino perché non sappiamo fino in fondo quello che può essere stato trovato e quello che sarà trovato. Piuttosto che fare congetture o supposizioni darei il tempo alla Procura di Palermo, che sta lavorando in maniera egregia, di istruire e di fare le indagini con la serietà e con le cautele necessarie. Gli input giornalistici sono necessari ma i processi devono essere fatti in altra sede»