Qualche settimana fa, alcuni ultras della Stella Rossa di Belgrado hanno portato un agguato ai “colleghi” romanisti dei Fedayn, rubando lo storico striscione del gruppo. Un fatto che ha contribuito a riportare in alto la tensione nel movimento ultras. Secondo un’indagine della Digos, dietro l’agguato avvenuto a Roma ci sarebbe il gruppo Wagner. Addirittura, i biglietti aerei per la spedizione punitiva sarebbero stati acquistati nel Donbass. Questa è l’indagine delle autorità, da parte nostra ci permettiamo di sollevare dei legittimi dubbi. Questi, però, sono i fatti:
Il 4 febbraio scorso, un gruppo di persone vestite di nero ha attaccato a piazza Mancini gli ultras del gruppo Fedayn, provocando due feriti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i combattenti in Ucraina hanno sfruttato una licenza premio per farsi un giro in Italia. Le tracce ripercorse a ritroso dalla Digos portano fino a un’agenzia di viaggi nel Donbass, dove sarebbero stati emessi i cinque biglietti aerei con destinazione Italia.
Secondo l’indagini, i 5 uomini si sarebbero registrati in alberghi a Milano e a Bologna, altri componenti del gruppo sono poi arrivati a Roma, mentre altri si sono diretti a Napoli. Lo striscione rubato è stato successivamente bruciato e ridotto in polvere il 17 febbraio allo stadio Rajko Mitic di Belgrado. Anche per “punire” i romanisti gemellati con i croati dei Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria. Gli ultras della Stella Rossa, scrive ancora il quotidiano, avrebbero premeditato l’assalto con tanto di sopralluogo all’Olimpico il primo febbraio in occasione di Roma-Cremonese di Coppa Italia. Insomma, gli “squadristi” serbi, compresi i mercenari-ultras in libera uscita, probabilmente giravano per l’Italia da una settimana