Schlein annuncia una legge a difesa dei diritti delle famiglie arcobaleno
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Schlein annuncia una legge a difesa dei diritti delle famiglie arcobaleno

Dopo la manifestazione in piazza della Scala per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali la segretaria del Pd Elly Schlein  ha incontrato il sindaco Giuseppe Sala. 

Schlein annuncia una legge a difesa dei diritti delle famiglie arcobaleno
Elly Schlein
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18 Marzo 2023 - 18.39


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Una manifestazione per i diritti aggrediti dal governo dei fondamentalisti e dalla loro polizia ‘morale’ che predica oscurantismo e discriminazioni.

 Al termine della manifestazione in piazza della Scala per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, la segretaria del Pd Elly Schlein è entrata a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove ha incontrato il sindaco Giuseppe Sala

 Durante l’incontro, durato circa una mezz’ora, Schlein e il sindaco hanno discusso della situazione di Milano in generale, ripromettendosi di rivedersi presto per parlare con più calma. Con loro anche l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé e il capogruppo del Pd in consiglio regionale Pierfrancesco Majorino, che uscendo da Palazzo Marino ha dichiarato all’AGI: «L’incontro è andato molto bene, c’è grande sintonia. Abbiamo parlato di diritti ma anche di enti locali, giustamente Beppe Sala sollecita tutti a dare una mano agli enti locali e al Comune di Milano».

Una legge per i diritti delle famiglia arcobaleno

«La legge è stata già presentata , spingeremo perché sia presto calendarizzata e lavoreremo anche con le altre forze di opposizione – ha poi precisato la segretaria del Pd Elly Schlein – perchè questa è una battaglia di civiltà che riguarda il futuro dell’Italia e dell’Europa». 

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Ci stiamo muovendo per portare in parlamento le istanze della piazza con una legge preparata e scritta con le associazioni e le famiglie arcobaleno”.

“È una lotta giusta con l’ambizione di convincere questo governo che le discriminazioni non hanno mai portato a una avanzamento delle società”, ha aggiunto, “queste bambini e bambine vanno nelle nsotra scuole, non c’è nessuna ragione di negare il loro riconoscimento”.

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