Sembra uno scherzo ma non lo è: “I lavori socialmente utili sono troppo faticosi, voglio tornare in cella”.
Così un pregiudicato brianzolo ha preferito rientrare nella casa circondariale di Monza piuttosto che rimanere in comunità. L’uomo, di 38 anni, era stato arrestato dai carabinieri di Besana in Brianza per omicidio stradale, omissione di soccorso e vari reati contro la persona, il patrimonio e per evasione e per resistenza a pubblico ufficiale.
L’uomo era collocato dal 21 novembre in una comunità brianzola, dove stava scontando la propria pena con la misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, in seguito a una condanna per omicidio stradale con fuga e omissione di soccorso. L’incidente avvenne nel maggio del 2019 sulla statale 36 dove, all’altezza dell’uscita Monza centro, era morto un 22enne di Civate. Il giovane era stato investito dopo che era sceso dall’auto dopo un tamponamento per verificare i danni al proprio mezzo.
Il 38enne avrebbe definito i ritmi troppo intensi: “Non ci lasciano respirare, meglio la cella che tutto quel lavoro“. Per questo i carabinieri lo hanno trasferito nella casa circondariale di Monza dove sconterà la restante parte della pena. Si tratta del secondo caso in pochi mesi.