Fa discutere il caso di un padre che rischia di dover pagare un risarcimento di 200mila euro ai familiari di un’anziana donna, morta dopo esser stata colpita dal figlio di 5 anni dell’uomo, che stava imparando ad andare in bicicletta. L’anziana, 87 anni, ha perso l’equilibrio, è caduta a terra sbattendo la testa ed è morta. Il padre del piccolo è ora accusato di omicidio colposo. Il fatto è accaduto a Milano.
Sul momento le conseguenze dell’incidente non sono sembrate serie e il padre del bimbo ha quasi insistito perché venisse chiamata l’ambulanza. Successivamente, invece, la situazione è precipitata: la signoraha perso conoscenza ed è morta in ospedale.
Per legge la Procura di Milano è obbligata a porre in capo al padre la responsabilità penale (per condotta omissiva) nel decesso della signora urtata accidentalmente dal bimbo. Il padre è quindi indagato per omicidio colposo in rapporto all’articolo 40 del codice (“non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”).
Altra norma di riferimento in materia è l’articolo 2047 del codice civile: “In caso di danno cagionato da persona incapace di intendere o di volere, il risarcimento è dovuto da chi è tenuto alla sorveglianza dell’incapace, salvo che provi di non aver potuto impedire il fatto”.
Il padre del bimbo ha una possibilità: il patteggiamento, che comporterebbe una riduzione di un terzo della pena e il beneficio della sospensione condizionale. In sede civile, però, potrebbe già subire una pesantissima condanna ed essere costretto al pagamento di un risarcimento stimato intorno ai 200mila euro.
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