Il Comune di Melito di Napoli è stato decimato dagli arresti per mafia del sindaco e del presidente del Consiglio comunale. Il comune campano da 35mila abitanti circa, si è visto recapitare un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea, nell’ambito di un’inchiesta su presunti casi di scambio elettorale politico mafioso. Custodia cautelare in carcere per il sindaco Luciano Mottola, 38 anni, eletto nel 2021 con il sostegno di una coalizione formata da Fratelli d’Italia e altre 9 liste civiche.
Mottola, che al ballottaggio aveva battuto per appena 387 voti la candidata di Pd, M5S e Freemelito Dominique Pellecchia, precedentemente aveva già ricoperto la carica di sindaco facente funzioni dopo la morte per Covid del primo cittadino Antonio Amente, deceduto a novembre 2020.
Finisce in carcere anche Rocco Marrone, 37enne presidente del Consiglio comunale, eletto con la lista «Melito più», la più votata tra quelle a sostegno della candidatura a sindaco di Mottola alle amministrative del 2021. L’ordinanza dispone inoltre la custodia cautelare in carcere anche per Antonio Cuozzo, 25 anni, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, e gli arresti domiciliari per Massimiliano Grande, 50 anni, consigliere comunale di opposizione e capogruppo di «Davvero Ecologia e diritti».
Tra i 16 indagati per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere figura inoltre Emilio Rostan, 76 anni, padre di Michela Rostan, deputata per due legislature tra il 2013 e il 2022, eletta la prima volta nel Pd e poi passata in Articolo 1-Mdp, rieletta nel 2018 con Leu per poi passare prima in Italia Viva, poi in Forza Italia.