Lampedusa, i 34 superstiti del naufragio di una barca di migranti in acque Sar italiane, hanno riferito ai soccorritori che mancherebbero all’appello circa una ventina di compagni di viaggio. Ci sarebbero quindi una ventina di dispersi. I 34 naufraghi intanto sono stati condotti a Lampedusa, insieme alla salma recuperata in mare. Nel pomeriggio verrà effettuata l’ispezione cadaverica. La Capitaneria di porto, nel frattempo, sta coordinando le ricerche dei dispersi.
Un weekend di sbarchi, quello a cui ha assistito la popolazione di Lampedusa. Sono state infatti ben 21 le imbarcazioni che hanno portato con sé 819 persone che ora si trovano nell’hotspot di contrada Imbriacola – 1094 ospiti attuali a fronte dei 400 posti disponibili.
Sui 21 barchini, salpati da Sfax in Tunisia tranne uno partito da Chebba, c’erano gruppi da 35 a 47 migranti provenienti da Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Mali, Senegal, Sierra Leone, Nigeria, Burkina Faso, ma anche dal Sudan. “Negli ultimi giorni ci sarebbero tra le 10mila e le 20mila persone in fuga dal conflitto nella regione sudanese del Darfur per cercare rifugio nel vicino Ciad”, spiega l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati secondo cui ci sono “milioni di persone sono in fuga nella regione” del Sudan.
Nei gruppi giunti, nelle ultime ore a Lampedusa, anche tante donne e bambini su natanti in metallo di 6 o 7 metri, quelli che sono stati ritenuti, dalla Procura di Agrigento, “bare galleggianti” perché si ribaltano immediatamente a causa della scarsa tenuta del mare.
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