Alessia Pifferi, la 37enne che ha lasciato da sola a casa la figlia Diana di pochi mesi, morta di stenti dopo sei giorni, è in carcere. Al processo che la vede imputata, la zia della piccola e la nonna sono parti civili contro di lei.
«Non ha mai chiesto scusa – ha racontato Viviana Pifferi, la sorella di Alessia – nemmeno nelle lettere che ha inviato a me e a mia madre, e non le risponderò mai fino a che non chiederà almeno scusa, io sono contro mia sorella ed è la parte giusta, perché quella che è morta è mia nipote».
La zia della piccola, assieme alla nonna, ossia la madre della 37enne, sono parti civili nel processo contro l’imputata. Viviana Pifferi anche stamani in aula indossava una maglia con la foto della bimba. Alessia Pifferi per la seconda udienza era presente in aula, accanto al legale e accompagnata dagli agenti di polizia penitenziaria.
«È stato giusto non concedere la perizia», ha detto Viviana in relazione alla decisione dei giudici di non concederla in merito alla capacità di stare nel giudizio. «Per una settimana l’ha abbandonata, non può essere un raptus di dieci minuti», ha aggiunto la sorella. «Io non la so più definire mia sorella, se quella è ancora mia sorella», ha detto ancora Viviana Pifferi.
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