Il giallo di Gessica: non è stata una overdose ad uccidere il fratello, indagato per la scomparsa della ragazza
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Il giallo di Gessica: non è stata una overdose ad uccidere il fratello, indagato per la scomparsa della ragazza

Nella scomparsa di Gessica Lattuca, 5 anni fa, l'unica cosa che appare certa è che a Favara c'è chi sa ma non parla

Il giallo di Gessica: non è stata una overdose ad uccidere il fratello, indagato per la scomparsa della ragazza
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1 Luglio 2023 - 17.42


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Nella scomparsa di Gessica Lattuca, 5 anni fa, l’unica cosa che appare certa è che a Favara c’è chi sa ma non parla. A magistrati e investigatori in questi anni è toccato ripulire il quadro liberandolo anche di tentativi di depistaggio, pure grossolani. Lo scenario è complesso e la storia di Gessica sembra una piccola cosa macinata da un ingranaggio pesante, capace di cancellare ogni traccia.

Come si sa, l’elemento più recente è la morte di Gessica, arrivata misteriosamente, dopo pochi giorni dall’iscrizione nel registro degli indagati. Questo perché tracce ematiche di Gessica erano state trovate a casa del padre della ragazza scomparsa, dove il fratello Vincenzo abitava. Fanno anche pensare le dichiarazioni del fratello di Gessica, saputo d’essere indagato. Anziché indignarsi per una ipotesi che lo coinvolgeva, si diceva quasi sollevato, augurandosi che quella iscrizione potesse portare alla verità. Da ricordare che il fratello di Gessica aveva avuto un ruolo, certo non primario, in una sanguinosa faida tra Favara e il Belgio, vicenda di mafia di un certo peso.

Da annotare che Favara è centro importante del commercio di stupefacenti, e ovviamente di spaccio, in paese e in provincia. Di questi traffici Gessica aveva visto qualcosa, sentito cose che non doveva sentire? Intanto giovedì pomeriggio si sono celebrati i funerali di Vincenzo: nel manifesto fra i familiari che ne annunciavano la scomparsa sono stati indicati sia Filippo Russotto, il cognato, compagno della sorella a lungo indagato con l’accusa di averla uccisa, che la stessa Gessica di cui, essendo scomparsa nel nulla 5 anni fa, quando aveva 28 anni, non si ha conferma ufficiale della morte. E sono arrivate le prime risposte dall’autopsia di Vincenzo Lattuca: l’eroina che si era iniettato nel giorno della morte non era tagliata male perché era stata consumata insieme a un amico che non ha accusato alcun malore. E non si può parlare di overdose perché il quantitativo non era esagerato, non era una overdose. Le indagini sulla morte di Vincenzo Lattuca, morto la sera del 20 giugno, a distanza di alcune settimane dall’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di avere ucciso la sorella Gessica, scomparsa nel nulla nell’agosto del 2018, sembrano, dunque, arrivate ad un punto decisivo.       

 La squadra mobile di Agrigento, su imput del procuratore reggente Salvatore Vella e del pubblico ministero Paola Vetro, ha interrogato l’uomo che si trovava con lui quella sera e con cui avrebbe diviso la dose di eroina. E’ dal suo racconto che è venuta meno l’ipotesi che a uccidere il fratello di Gessica sarebbe stata la droga tagliata male. Ed è stato lo stesso testimone a riferire del malore improvviso di Vincenzo Lattuca dopo l’assunzione della droga. Si cerca il pusher, gli indizi forniti dall’amico di Vincenzo Lattuca appaiono vaghi: un uomo di colore, e basta. L’autopsia nelle prossime settimane potrebbe dare ulteriori risposte con i risultati di analisi tossicologiche più approfondite. 

Enzo Lattuca, 43 anni, nelle scorse settimane era stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di avere ucciso a botte la sorella e aver fatto poi sparire il cadavere. Omicidio che sarebbe avvenuto al culmine di un litigio provocato, ipotizza la procura, dallo stato di ubriachezza della donna. Quadro tutto da verificare, impossibile ora verificare se Gessica quel giorno era ubriaca. E poi, ubriaca o no, cosa avrebbe detto, fatto o minacciato di fare Gessica per essere uccisa?  E’ di interesse la valutazione che comunque il delitto e la probabile, successiva distruzione del cadavere sarebbe stato commesso non da una sola persona. Anche in questo caso, anche in questo scenario, possibile che nessuno abbia visto o sappia? E questo, in un paese dove non si riesce a nascondere neanche un’occhiata interessata.

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