Paura di nuove violenze da parte dell'ex già condannato: ragazza si toglie la vita
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Paura di nuove violenze da parte dell'ex già condannato: ragazza si toglie la vita

l 28 giugno la denuncia nei confronti dell'uomo che si trovava ai domiciliari per scontare una condanna a 11 anni di carcere, per precedenti episodi di violenza contro di lei.

Paura di nuove violenze da parte dell'ex già condannato: ragazza si toglie la vita
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4 Luglio 2023 - 20.43


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Una donna romena di 33 anni, già vittima di stalking da parte del suo ex compatriota di 26 anni, ha tragicamente messo fine alla propria vita, temendo una ripetizione di episodi violenti da parte dell’uomo. Quest’ultimo era già stato incarcerato e successivamente posto agli arresti domiciliari per una condanna di 11 anni per ripetute violenze sessuali, lesioni e minacce di morte.

Dopo l’ennesimo episodio, la donna aveva sporto denuncia il 28 giugno. Il procuratore generale di Caltanissetta, Fabiola Furnari, conscio della pericolosità dell’imputato, aveva richiesto e ottenuto rapidamente l’aggravamento della misura cautelare, che ha portato l’uomo a ritrovarsi di nuovo dietro le sbarre invece che agli arresti domiciliari. Nonostante l’intervento celere, purtroppo il tragico epilogo non è stato evitato.




Le precedenti denunce e la prima condanna

 La drammatica storia è accaduta a Riesi, paese della provincia di Caltanissetta. Il protagonista violento della vicenda è un 26enne, Razvan Birzoi. La vittima era stata legata sentimentalmente a lui per qualche mese nel 2020. Un rapporto difficile e conflittuale sfociato in violenze sessuali e maltrattamenti. La compagna lo aveva denunciato una prima volta ottenendo la condanna in primo grado a 11 anni, poi confermata in appello. Nel frattempo l’uomo aveva avuto i domiciliari.

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Le nuove violenze e la denuncia per stalking

 Pochi mesi dopo – l’ultima sentenza è di aprile – la nuova denuncia: la vittima aveva raccontato di nuove minacce e ne erano seguite un’inchiesta della Procura e la richiesta di aggravamento della misura della Procura generale. Del caso dovrà, ora, occuparsi la magistratura nissena che dovrà accertare se qualcosa nei controlli, a cui il romeno era sottoposto, non abbia funzionato.

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