La destra è destra. E dal 1980 in poi, nonostante evidenze giudiziarie, insiste nel negare la pista fascista. E continua a farlo nonostante «Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze). La differenza tra una persona d’onore e uno che non vale niente è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi. Intendo proclamare al mondo che Cristo non è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario. Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza».
Lo ha scritto su Facebook il responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, ex condannato per la sua appartenenza a Terza Posizione, ossia banda armata, vicenda di non poco conto.
«E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e `cariche istituzionali´ – prosegue – E se io dico la verità, loro, ahimè, mentono. Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi. Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha sicuramente qualcosa da nascondere»
. De Angelis conclude invitando a rilanciare il suo pensiero. «A questo post non basta mettere un `mi piace´ – scrive – dovete rilanciarlo e condividerlo altrimenti hanno vinto loro, gli apostoli della menzogna