Don Luca Favarin non è più un prete: dispensa papale contro il sacerdote dei migranti
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Don Luca Favarin non è più un prete: dispensa papale contro il sacerdote dei migranti

Don Luca Favarin: "Dopo venticinque anni termina la mia esperienza come ministro di culto cattolico. Non ho proprio nulla di cui vergognarmi. Sono profondamente orgoglioso di quello che sto/stiamo facendo".

Don Luca Favarin non è più un prete: dispensa papale contro il sacerdote dei migranti
Don Luca Favarin
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24 Agosto 2023 - 12.24


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Don Luca Favarin non è più un prete. E’ infatti arrivata la dispensa papale, dopo la sospensione a divinis da parte della Diocesi di Padova di alcuni mesi fa. La decisione era arrivata a causa delle sue numerose battaglie e l’impegno per i migranti. In particolare la Chiesa aveva puntato il dito contro la sua gestione dell’accoglienza e la rete di attività messe in piedi e giudicate troppo “a carattere imprenditoriale”. 

È lo stesso Favarin a darne notizia sulla sua pagina Facebook: «Arriva così la comunicazione che dopo venticinque anni termina la mia esperienza come ministro di culto cattolico. Non ho proprio nulla di cui vergognarmi. Sono profondamente orgoglioso di quello che sto/stiamo facendo e di come esattamente lo facciamo. Ancora per un pochino ogni volta che guarderò una chiesa mi ricorderò di ciò che mi è stato detto:

«Quello che tu fai non c’entra niente con noi non c’entra niente con la chiesa».

Così saprò ogni volta da che parte girarmi, dove sta la gente. Ma poi anche questo passerà perché non voglio aver tempo se non per il futuro».

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Luca Favarin non rinnega la parola di Gesù , al contrario: «E così me ne vado perché quello che faccio è solo quello che io ho capito del vangelo e della vita. Sbaglio? Pazienza.. perseverò nella mia strada ostinato».

«E così da giullare di strada come sono me ne vo per le strade degli uomini a continuare a spezzare pani di solidarietà in nome di Dio e dell’umanità. Non a nome della Chiesa? Pazienza. Dormiremo sonni tranquilli lo stesso».

«Ma in coscienza non voglio avere nulla a che fare con chi, senza essere mai venuto a conoscere e capire, giudica le cose che facciamo come attività imprenditoriali.Questo per rispetto delle centinaia e centinaia di notti passate per strada ad incontrare disgraziati e sfruttati. Tutto questo in Italia si chiamerebbe mobbing e diffamazione». 

«E anche io “ho scelto di guardare più avanti di ciò che vedo. Il mio passato non me lo scordo, non lo rinnego. Colpisci forte, tanto non cado, rimango in piedi…” E inizia la mia seconda meravigliosa vita totalmente diversa, radicalmente uguale».

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«Magari poi chissà un giorno avrò pure voglia di un figlio accanto ai tanti arrivati dal mare. Che straordinaria che è la vita, sempre nuova e affascinante». 

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