Esclusa da un concorso pubblico perché ha avuto un tumore: proteste e petizione
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Esclusa da un concorso pubblico perché ha avuto un tumore: proteste e petizione

La petizione lanciata su Change.org da Lucia Palermo, giovane di Caserta, ha raccolto oltre 26.000 firme. La petizione chiede una revisione delle norme che l'hanno esclusa da un concorso pubblico a causa della sua esperienza con un tumore.

Esclusa da un concorso pubblico perché ha avuto un tumore: proteste e petizione
Lucia Palermo
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25 Agosto 2023 - 08.45


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La petizione lanciata su Change.org da Lucia Palermo, giovane di Caserta, ha raccolto oltre 26.000 firme. La petizione chiede una revisione delle norme che l’hanno esclusa da un concorso pubblico a causa della sua esperienza con un tumore.

“In un certo qual senso, le norme equiparano chi ha avuto un tumore a un pregiudicato – spiega nel testo della sua campagna e nel video-appello che la accompagna, entrambi rivolti a Governo e Parlamento – e questo non è giusto”.

Il cancro al seno nel 2021

 “Dopo aver superato il cancro al seno nel 2021, sono stata dichiarata non idonea in un concorso pubblico per ‘psicologo nella guardia di finanza’ perché ero una ex paziente oncologica. Ero stata operata d’urgenza e sottoposta a chemioterapia e radioterapia neoadiuvante (cioè per pura prevenzione). Io, oggi, seguo la terapia ormonale e sto bene. Dopo anni di studio, master, impegno, ho visto il mio sogno infrangersi perché ho avuto una malattia. I concorsi pubblici hanno un limite di età, quindi non potrò più partecipare” spiega ancora nel suo appello.

La legge sull’oblio oncologico

 La ragazza, poi, parla anche della recente proposta di legge sull’oblio oncologico. “Purtroppo, non risolverebbe nulla in questi casi, perché prevede che siano passati 10 anni dalla fine della malattia“, spiega. “Vi chiedo una mano – prosegue – affinché possiamo finalmente cambiare la normativa e impedire a queste ingiustizie di ripetersi per tutte le persone come me”.

E sottolinea: “Il decreto in questione, a cui il bando fa riferimento, equipara chi sopravvive al cancro alla mammella a chi è ancora malato. Ritenendo quindi il post-cancro incompatibile con la vita militare. Ma se ho superato tutte le prove mediche, psicoattitudinali e fisiche, e se ci sono diversi oncologi che hanno scritto nero su bianco quanto io sia pienamente in salute e in grado di svolgere qualsiasi attività senza alcun problema, questa è una pura discriminazione burocratica. Penso sia necessario modificare questo decreto, visto che oggi chi sopravvive al cancro ha un’aspettativa di vita pari a chi non ha mai avuto un tumore”.

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