La testimonianza della madre di una delle ragazze di tredici anni vittime di un brutale episodio di violenza da parte di un gruppo, avvenuto nel Parco Verde di Caivano.
Attualmente, queste giovani si trovano ospitate in una casa famiglia.
“Lei è la mia vita. Da parte mia non è mai mancata alcuna attenzione, ho sempre avuto lo scrupolo anche di controllare le sue amicizie, e persino il modo di vestirsi, quando usciva”, ha detto la donna. E riferendosi alla decisione dei giudici di allontanare la figlia e collocarla in una struttura protetta, ha sottolineato come la propria famiglia non abbia “colpe. In questo degrado umano e sociale abbiamo fatto sempre il possibile per il bene di mia figlia, queste sono accuse che non meritiamo“.
Intervistata da “Il Messaggero”, la donna ha spiegato di volere solo due cose: “che mia figlia torni da me, perché non sopporto la sua mancanza. E poi chiedo giustizia: chi ha fatto tutto questo male paghi le sue colpe e non resti impunito”.
“Abbiamo fiducia nelle istituzioni, ma al Parco Verde sono assenti”
La madre della 13enne ha poi ripercorso la scoperta di quanto successo: il primo a venirne a conoscenza è stato uno dei fratelli della 13enne, attraverso alcuni messaggi che gli sono stati inviati: “Dopo l’intervento del fratello, piangendo ci ha raccontato tutto quello che abbiamo denunciato per chiedere aiuto e giustizia. Non appena ho realizzato quello che era successo con mio marito ci siamo rivolti alla legge. Abbiamo sempre avuto fiducia nelle istituzioni, che però qui al Parco Verde come politica sono sempre stati assenti”.
“Devono essere puniti tutti”
“Devono essere puniti tutti – ha proseguito la donna -. Una cosa è certa: io non riesco più a sopportare l’idea di dover continuare a vivere in questo posto. Qui c’è un inferno, e serve solo tanta luce. Vorrei poterli guardare dritti negli occhi per vedere se hanno il coraggio di affrontare me; vorrei dire loro: guardatevi allo specchio e accorgetevi di quanto fate schifo e quanto siete vigliacchi. Adesso però mi auguro solo una cosa: che vengano fermati e che siano puniti come meritano, perché fino a quando resteranno in giro impuniti continueranno ad essere una minaccia e potranno far male ad altri bambini”.
“Vogliamo andare via da qui”
Quanto al futuro, la donna è certa. La prima cosa necessaria sarà “andare via da questo schifoso inferno che non lascia via di scampo a nessuno. Io devo andare via: per il bene e futuro di mia figlia e per la nostra famiglia. E lo farò. Ma per evitare che si ripetano tali orrori tutti dovrebbero andar via di qui”.