Per il caso dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi sono stati condannati in appello a 24 anni. Una forte riduzione di pena dopo l’ergastolo deciso in primo grado.
Secondo i giudici, i fratelli Bianchi non avevano partecipato alla lite iniziale, che era stata invece accesa dagli altri imputati, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Per questo ai due sono state concesse le attenuanti generiche e la riduzione della pena
Ecco le motivazioni: “Resta dato inalienabile, riferito da tutti i testi, dei micidiali colpi sferrati da Gabriele e Marco Bianchi contro Willy. Certa è anche la condotta violenta tenuta da Belleggia costituita in particolare nel colpire Willy con un calcio alla testa, nella fase finale del pestaggio”.
“Deve ritenersi accertato che l’aggressione inizia con il violento calcio sferrato da Gabriele Bianchi al petto di Willy con tecnica d’arti marziali e con potenza tale da sospingerlo di schiena contro un’autovettura e al quale segue un pugno sferrato sempre da Gabriele Bianchi al momento in cui il giovane tenta di rialzarsi”.
“A sua volta Marco Bianchi, in sinergia con il fratello, colpisce con un calcio al livello del collo e poi con un pugno in pancia un amico di Willy intervenuto a sua difesa e poi lo stesso Willy con calci e pugni”.
Gli altri due imputati “si affiancano da subito ai fratelli Bianchi e colpiscono Willy con un violento calcio alla testa e con calci pugni quando ormai Willy e atterra inerme. Deve ritenersi accertato che tutti gli imputati hanno partecipato al brutale pestaggio di Willy colpendolo ripetutamente con violenza con calci pugni”.