Un caso di revenge porn e di violenza sessuale scuote il mondo della pallanuoto. Protagonisti due giocatori di serie A e della nazionale giovanile di 22 e 24 anni, accusati da una 22enne che il 13 aprile del 2022 racconta di aver subito la violenza.
“Ero come una bambola. Quei due mi prendevano, mi giravano, mi muovevano come volevano. Io sono magra ed esile – ha raccontato agli investigatori e alla Procura di Genova -. Loro sono due pallanuotisti forti e prestanti. Non potevo nulla contro di loro, contro la loro forza”.
La 22enne ha raccontato di “essere andata lei spontaneamente a casa di uno dei due pallanuotisti. Mi fidavo, è il compagno di una mia amica. Non avrei mai potuto credere che si sarebbe comportato in quel modo. Avevo bevuto diversi bicchieri di vodka lemon”.
“Mi ha messo le mani sulle gambe e voleva farmi bere ancora. E’ andato avanti per oltre un’ora. Un incubo. Non vedevo l’ora che finisse. Non mi muovevo, non avevo la forza. Ero come paralizzata dalla paura. Temevo che mi facessero male. Per questo non ho reagito alla violenza sessuale che stavo subendo e che sembrava infinita. Li ho solo pregati di smetterla ma loro sono andati avanti senza fermarsi”.
“Non ho dato alcun consenso (ai video, ndr) e non li ho mai visti riprendermi”. Durante i due interrogatori e l’incidente probatorio, la vittima ha depositato le fotografie dei morsi che uno dei due indagati le ha fatto sulle sue gambe e braccia. “A un certo punto ero come sfinita, senza forze. Ma loro volevano proseguire nel rapporto. Ho fatto presente che non riuscivo ad andare avanti e uno dei due mi ha morsicato sulle gambe”.
Dopo averla violentata i due l’hanno minacciata e le hanno intimato di non raccontare nulla. “Il ragazzo che conoscevo bene si è avvicinato e mi ha detto chiaramente che quello che era accaduto doveva rimanere tra di noi. Che ho provato? Un profondo senso di vergogna. Non volevo che sta cosa girasse”.