Perquisite tre case di Vittorio Sgarbi: sequestrato un quadro di Manetti
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Perquisite tre case di Vittorio Sgarbi: sequestrato un quadro di Manetti

Il sottosegretario alla Cultura e critico d'arte è indagato di riciclaggio di beni culturali. Un atto dovuto il sequestro del dipinto che era stato trafugato nel 2013

Perquisite tre case di Vittorio Sgarbi: sequestrato un quadro di Manetti
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12 Gennaio 2024 - 23.46


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Cosa accadrà adesso? I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio hanno perquisito tre abitazioni di Vittorio Sgarbi, indagato per riciclaggio di beni culturali.

I militari, su attività delegata dalla procura di Macerata hanno sequestrato un quadro di Rutilio Manetti, “La Cattura di San Pietro”. Il sottosegretario alla Cultura e critico d’arte, che respinge ogni accusa, ha consegnato spontaneamente il dipinto.

Il sequestro è un atto dovuto

 Il sequestro del dipinto è stato unatto dovuto per compiere i vari accertamenti sul quadro. Le abitazioni perquisite sono quelle di San Severino Marche (Macerata), Roma e Ro Ferrarese (Ferrara). 

Sgarbi: “Sono sereno, ho consegnato spontaneamente il quadro”

 “Ho consegnato spontaneamente l’opera perché siano fatte tutte le verifiche del caso, a partire dalle misure del dipinto rispetto alla cornice di quello rubato. Sono assolutamente sereno. Il sequestro un atto dovuto. Non ho nulla da temere”. Così ha commentato Sgarbi. “Mi difenderò con ogni mezzo contro chi specula sulla vicenda e chi se ne rende complice”, ha detto il critico d’arte. 

Il quadro trafugato nel 2013

 Rutilio Manetti (1571-1639) è uno dei maggiori esponenti del Seicento senese: il quadro “La Cattura di San Pietro” fu trafugato nel 2013 dal Castello di Buriasco vicino Pinerolo e riapparve a Lucca nel 2021, come inedito di proprietà del critico d’arte ferrarese.

Sequestrati anche dispositivi telematici, informatici e documentali

 Nel corso delle perquisizioni, estese anche ai domicili romano e marchigiano di Vittorio Sgarbi, cui collaboravano anche le parti in causa, sono stati sequestrati dispositivi telematici, informatici e documentali inerenti l’indagine in corso. È quanto si legge in una nota del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale in merito alle perquisizioni domiciliari con contestuale notifica della posizione di indagato, relativa all’ipotesi di reato di riciclaggio, a carico di Vittorio Sgarbi.

Le accuse dei magistrati

 In particolare i magistrati maceratesi, riferisce il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, accusano il sottosegretario di “avere acquisito la disponibilità di un bene culturale costituito da un quadro del 1.600 di grosse dimensioni raffigurante ‘un giudice che condanna un uomo dal viso venerando dal profilo di San Pietro’ di autore ignoto ricordante i pittori ‘Solimena’ e il ‘Cavallino'”.

Il dipinto rintracciato a Ro Ferrarese

 Un dipinto trafugato nel 2013 che Sgarbi, sempre secondo l’accusa formulata dai pm di Macerata, ha attribuito “al pittore senese Rutilio Manetti dal titolo ‘La cattura di San Pietro'”, rivendicando inoltre “la titolarità del quadro asseritamente rinvenuto all’interno di un immobile acquistato dalla fondazione Cavallini-Sgarbi”, al punto da “ostacolarne la provenienza delittuosa facendovi inserire in alto a sinistra della tela una torcia”. Il dipinto è stato rintracciato e sequestrato nei magazzini di Ro Ferrarese “nella disponibilità della Fondazione Cavallini-Sgarbi” insieme “a una copia in tre D, fatta eseguire da un laboratorio di Correggio”. 

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