Rosa Bazzi e Olindo Romano scrivono dalle rispettive celle in cui sono rinchiusi da 17 anni, condannati all’ergastolo per la strage di Erba. I due, in attesa della decisione sulla revisione del processo, continuano a dichiararsi innocenti e lo ribadiscono in una lettera inviata al Tg1.
“Sono 17 anni che non abbiamo diritto di parola per la maggior parte dei giornalisti siamo dei mostri e basta. È troppo brutto far uscire la verità? Che può trattarsi di criminali che hanno fatto tutto questo per la droga? Per convincere l’opinione pubblica, sono state diffuse bugie di ogni tipo”.
“Sono state diffuse bugie di ogni tipo, se la sono presa con due persone che non sapevano come difendersi che, all’inizio, hanno avuto un avvocato d’ufficio che, durante gli interrogatori, è stato quasi sempre zitto. La gente, fuori si domanda perché abbiamo confessato. Provate a mettervi al nostro posto, soli e spaventati, chiusi in cella per due giorni senza capire cosa stava succedendo”.
“Poi, all’improvviso, arrivano quei due carabinieri che, con la scusa di prendere di nuovo le impronte digitali, mi hanno fatto una testa così, dicendo che era meglio confessare perché avremmo avuto un forte sconto di pena, come succede ai pentiti di mafia. Chiedo solo di riferire che noi, Olindo e Rosa siamo innocenti che continuiamo ad avere fiducia nella giustizia e che non passa giorno che non pensiamo a quelle povere vittime di una strage che è ancora senza colpevoli”.