Trovata morta nel fiume Lambro Giovanna Pedretti, la ristoratrice che difese gay e disabili sul web
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Trovata morta nel fiume Lambro Giovanna Pedretti, la ristoratrice che difese gay e disabili sul web

È stata ritrovata senza vita Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria "Le Vignole" di Sant'Angelo Lodigiano, divenuta nota per la sua risposta decisa a una recensione omofoba e discriminatoria apparsa su Google.

Trovata morta nel fiume Lambro Giovanna Pedretti, la ristoratrice che difese gay e disabili sul web
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14 Gennaio 2024 - 22.39


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È stata ritrovata senza vita Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano, divenuta nota per la sua risposta decisa a una recensione omofoba e discriminatoria apparsa su Google.

La sua morte ha suscitato risonanza mediatica, specialmente dopo le polemiche generate sui social, in cui alcuni utenti avevano sollevato dubbi sull’autenticità della recensione. Il corpo della 59enne è stato scoperto nelle acque del Lambro a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), e gli inquirenti ritengono che si tratti di un gesto estremo. La tragica vicenda ha riportato l’attenzione sulle conseguenze del bullismo online e dei pregiudizi.

Il corpo della donna è stato trovato a pochi metri dalla sua autovettura nelle acque del fiume Lambro, nei pressi del ponte di Viale dell’Autonomia. Il marito aveva denunciato la scomparsa nella mattinata di domenica.

La recensione e i dubbi

 Giovanna Pedretti nei giorni scorsi aveva risposto ad una recensione sul suo ristorante di un cliente che si lamentava per avere mangiato accanto ad un tavolo con una coppia omosessuale e un ragazzino disabile. “Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay. Non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e il ragazzo in carrozzina mangiava con difficoltà. Mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più”, l’assurda lamentela del cliente nella recensione.

La donna non aveva lasciato cadere nel vuoto quelle parole e aveva replicato: “Il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato mi sembrano una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole”. E poi l’invito definitivo: “A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto… credo che il nostro locale non faccia per lei. Non selezioniamo i nostri clienti in base all’orientamento sessuale e men che meno la disabilità. Le chiedo gentilmente di non tornare da noi a meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati”.

La recensione era della scorsa estate ed era stata poi cancellata, aveva spiegato Giovanna, che però ne aveva fatto uno screenshot. Un elemento questo del post cancellato che ha destato sospetti di non veridicità della recensione in alcuni utenti dei social.

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