Alessia Pifferi, indagate due psicologhe di San Vittore: accusate di favoreggiamento e falso ideologico
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Alessia Pifferi, indagate due psicologhe di San Vittore: accusate di favoreggiamento e falso ideologico

Alessia Pifferi, indagate due psicologhe. Una delle due avrebbe agito per un movente «antisociale». La 58enne avrebbe detto che con la sua attività voleva scardinare il sistema, salvando quelle che lei riteneva vittime della giustizia.

Alessia Pifferi, indagate due psicologhe di San Vittore: accusate di favoreggiamento e falso ideologico
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24 Gennaio 2024 - 14.12


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Ricorderete il terribile caso di Alessia Pifferi, la madre che lasciò morire di stenti in casa – da sola – la figlia Diana, di pochi mesi. In carcere a San Vittore, la donna era seguita da alcune psicologhe, finite anche loro al centro delle indagini. Le due professioniste sono indagate per favoreggiamento e falso ideologico. Inquirenti e investigatori avrebbero raccolto diversi elementi, tra cui anche intercettazioni effettuate in carcere.

Una delle due psicologhe avrebbe anche agito per un movente «antisociale». La 58enne avrebbe detto che con la sua attività voleva scardinare il sistema, «goccia dopo goccia», salvando quelle che lei riteneva vittime della giustizia.

Agli atti ci sarebbe anche una telefonata tra la psicologa 58enne e l’avvocatessa, nella quale le due si sarebbero complimentate a vicenda dopo l’effettuazione su Pifferi e gli esiti del test psicodiagnostico di Wais, secondo cui la donna, a processo per omicidio della figlia, avrebbe un quoziente intellettivo da bambina. Test non «fruibile né utilizzabile a fini diagnostici e valutativi», secondo il pm.  

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