Lo stupro a opera di 7 ragazzi egiziani, ai danni di una 13enne di Catania, ha scioccato gli operatori delle strutture che ospitavano i 7 stranieri. Secondo gli operatori si trattava di ragazzi “normali” e ben inseriti nel tessuto sociale che li ospitava. I 7 erano arrivati in Italia tra il novembre del 2021 e il marzo del 2023 quando erano minorenni, per questo non sono stati espulsi e sono finiti nei centri per minori stranieri non accompagnati.
Due dei sette indagati hanno collaborato con gli investigatori, non avrebbero partecipato alla violenza, ma hanno certamente assistito allo stupro.
«Quel che è accaduto ci ha sconvolti — racconta l’avvocata Angela Pennisi, responsabile Area legale immigrazione della comunità — Il ragazzo mantiene il legame con la sua la famiglia di origine, ha partecipato alle attività della parrocchia e di animazione e ai laboratori di fotografia… È un giovane che ha mostrato sempre desiderio di impegnarsi, dando buoni riscontri. Lo definirei una persona dolce».