Una coppia rischia di finire a processo per aver vestito da balilla il proprio figlio, durante la celebrazione del centenario della Marcia su Roma a Predappio. Insieme a loro ci sono altre 10 persone accusate di violazione della legge Scelba e della legge Mancino che disciplinano il divieto di ricostituzione del partito fascista e l’istigazione alla discriminazione.
I fatti sono stati ricostruiti dalla Digos di Forlì in un’informativa su quanto avvenne a Predappio, dove alla fine di ottobre del 2022 molti nostalgici si radunarono per ricordare il centenario della marcia che segnò l’ascesa al governo del fascismo.
In quell’occasione si ripeterono fatti che avvengono in occasione dei raduni, organizzati dall’associazione Arditi d’Italia, anche in occasione degli anniversari della nascita e della morte di Mussolini: saluti romani, rito del «presente» e commemorazioni in costume. Fra queste, appunto, anche il bambino vestito da Ballila, segnalato dalla Digos, ma non imputabile in quanto minore di 14 anni.
L’udienza predibattimentale nella quale il giudice dovrà valutare se esistono gli estremi del processo è fissata per il 17 maggio: per quella data dovrebbero essere uscite le motivazioni alla sentenza della Cassazione di metà gennaio sull’interpretazione da dare ai saluti fascisti nel contesto della legge Scelba.