Accusato di stupro dall'amico del figlio, dopo due anni di carcere viene assolto: la terribile storia di Lorenzo Osmari
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Accusato di stupro dall'amico del figlio, dopo due anni di carcere viene assolto: la terribile storia di Lorenzo Osmari

Lorenzo Osmari viveva a Nenagh, capoluogo della contea irlandese di Tipperary insieme alla compagna e i loro quattro figli, ed è proprio un amico di uno dei figli che il 28 dicembre 2016 lo ha denunciato per violenza sessuale. 

Accusato di stupro dall'amico del figlio, dopo due anni di carcere viene assolto: la terribile storia di Lorenzo Osmari
Lorenzo Osmari
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21 Marzo 2024 - 09.15


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Una storia agghiacciante, quella che ha visto protagonista Lorenzo Osmari, un 58enne orafo di Colleferro. L’uomo ha passato gli ultimi due anni in un carcere irlandese con l’accusa di stupro, senza però aver mai commesso il fatto. Ora che è arrivata l’assoluzione, per Osmari la vita non è più la stessa di prima. 

Lorenzo viveva a Nenagh, capoluogo della contea irlandese di Tipperary insieme alla compagna e i loro quattro figli, ed è proprio un amico di uno dei figli che il 28 dicembre 2016 lo ha denunciato per violenza sessuale. 

Per Osmari vige ancora il divieto di avvicinamento all’appartamento dove abitano i figli e la ex compagna, “Una volta che si finisce in carcere, anche se poi viene dimostrata la propria innocenza, agli occhi degli altri si rimane sempre sporchi. Una macchia che nemmeno una sentenza di assoluzione lava via”, racconta al Messaggero. 

“L’accusa nei miei confronti è stata completamente inventata. Nonostante non ci fosse un certificato medico che comprovasse le lesioni derivanti dai presunti abusi e nonostante non sia stato trovato il mio dna sul corpo di quel ragazzo, mi hanno rinviato a giudizio”. 

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“Avendo intuito che era disturbato, gli chiesi di non venire più a casa nostra. Quel 28 dicembre si presentò lo stesso e mi fece delle avances. Lo allontanai e gli dissi che avrei raccontato tutto a suo zio, poi aggiunsi: ‘se ti avvicini di nuovo a mio figlio ti stacco la capoccia”.

“Una frase idiomatica che tradotta in inglese venne interpretata dai pm come una minaccia di morte. Temendo di essere scoperto, lui andò la sera stessa dalla polizia accusandomi di violenza sessuale. La mia famiglia gli ha creduto, è stata plagiata. Non vedo i miei figli da 5 anni, nonostante sia innocente”.

“Ogni tanto tagliavano la gola o violentavano qualcuno in cella. Dopo tre giorni che non mi davano da mangiare, protestai e le guardie mi sbeffeggiarono: ‘Stai tranquillo italiano, ora arriva la pasta’. E a fianco al piatto trovai degli escrementi”. 

“Ho pregato molto e fatto yoga. Grazie a Dio ho trovato la serenità per affrontare quei mesi estenuanti. Sono uscito di galera il 31 maggio 2023, dopo l’assoluzione. Non avevo soldi, né documenti processuali: sono stato 7 giorni a Dublino elemosinando qualcosa da mangiare. L’ambasciata si è rifiutata di accogliermi, né mi ha procurato un avvocato o un biglietto per rientrare in Italia. A Colleferro ho ritrovato i miei appartamenti occupati da nigeriani, ai quali un uomo che si spacciava per me li aveva affittati. Il paradosso è che, risultando proprietario di quegli immobili, la Caritas non mi voleva dare nemmeno un piatto di fagioli”.

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Oggi Lorenzo Osmari afferma di voler chiedere all’Irlanda il risarcimento per ingiusta detenzione e “per avermi sottratto i figli”. Anche il suo avvocato, Alexandro Maria Tirelli, direttore dell’Alta scuola estradizioni, ha annunciato: “Se il mio cliente non verrà risarcito, faremo ricorso alla Cedu”.

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