Criptovalute, 63 milioni sequestrati a Roma: truffavano gli utenti con promesse di profitti fasulli
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Criptovalute, 63 milioni sequestrati a Roma: truffavano gli utenti con promesse di profitti fasulli

Sequestrati 63 milioni in criptovalute. Ventuno persone avevano creato un società di promozione finanziaria abusiva che vendeva cripto valute con sede a Frascati in provincia di Roma.

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19 Aprile 2024 - 09.54


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Maxisequestro di criptovalute a Roma, grazie all’attività d’indagine della procura di Velletri. Il valore complessivo del sequestro è di circa 63milioni di euro. Secondo l’accusa, dietro l’apparente onestà di chi proponeva gli investimenti in cripto, si nascondeva una truffa secondo lo schema Ponzi. La pubblicità per attirare nuovi investitori arriva sui social. 

Ventuno persone avevano creato un società di promozione finanziaria abusiva che vendeva cripto valute con sede a Frascati in provincia di Roma. Le ipotesi di reato sono quelle di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria.

Il sequestro si inquadra nell’ambito di complesse indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma che hanno consentito di individuare 21 soggetti (15 dei quali destinatari di decreto di giudizio immediato), aventi base operativa a Frascati e operanti su tutto il territorio nazionale. Gli indagati, attraverso l’utilizzo dei social network, avrebbero promosso investimenti in criptovalute su piattaforme online prive delle prescritte autorizzazioni di legge. Gli investimenti proposti, nella prospettiva di «arruolare» nuovi investitori e attrarre capitali sempre maggiori, prevedevano rendimenti alti a cadenza settimanale.

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Le indagini hanno portato i finanzieri alla scoperta di una società italiana che, operando abusivamente sul mercato, avrebbe creato una moneta digitale, offerta quale forma di investimento attraverso il proprio sito web. Nei suoi confronti, è stato eseguito il sequestro di oltre 776 milioni di criptomonete aventi un controvalore di circa 63 milioni di euro; è stato sottoposto a fermo un indagato all’aeroporto di Fiumicino poco prima che si imbarcasse in un volo per la Polonia, uno degli indagati.

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