Un 36enne sottoposto ad arresti domiciliari ha contattato il 112 per chiedere aiuto, raccontando di essere caduto in un dirupo con la sua moto. La chiamata in realtà era una scusa per giustificare l’assenza dagli arresti domiciliari e per trascorrere la notte fuori casa da un’amica, facendo anche uso di sostanze stupefacenti.
Per questo Roberto Santo D’Allura è stato arrestato da Carabinieri di Calatabiano, in esecuzione di un decreto del Magistrato di sorveglianza di `sospensione provvisoria della detenzione domiciliare con conseguente ordine di carcerazione´. L’uomo ora è indagato per evasione e procurato allarme.
Dopo la richiesta di aiuto era scattato il piano di ricerca con l’impiego di cani addestrati con personale del nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi collaborati dai militari dello squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia. Contestualmente, la Prefettura di Catania aveva disposto l’utilizzo dell’elicottero dei Vigili del fuoco per il sorvolo dell’area interessata alle ricerche, con la partecipazione anche di volontari dell’associazione «Magna Vis» di Catania.
Dopo quasi 12 ore di ricerche, l’uomo si è presentato ai Carabinieri di Calatabiano, vestito con abbigliamento pulito, sostenendo di aver trascorso le ultime 24 ore nel dirupo nel quale sarebbe scivolato cadendo dalla moto. Gli investigatori dell’Arma, però, che contemporaneamente alle ricerche avevano avviato anche delle indagini, avevano già scoperto che l’uomo, quella notte, non era in realtà in pericolo di vita, ma anzi, dapprima avrebbe girovagato tra Taormina e Giardini Naxos e successivamente avrebbe anche acquistato e fatto uso di sostanza stupefacente, trascorrendo così la nottata a casa di un’amica. Durante il suo racconto il 36enne non ha saputo neppure fornire indicazioni per ritrovare la sua motocicletta.