La Procura della Repubblica di Lodi ha richiesto l’archiviazione dell’indagine riguardante Giovanna Pedretti, la ristoratrice trovata morta nel Lambro, per istigazione o aiuto al suicidio.
Il corpo della donna, originaria di Sant’Angelo Lodigiano, fu recuperato dalle acque del Lambro il 14 gennaio, in seguito alle controversie scaturite da una recensione online falsa, attribuita a un cliente, che denigrava persone gay e disabili. Le indagini hanno rivelato che nessuno fu coinvolto nel suo gesto e che la recensione non era autentica. Il fascicolo sarà ora valutato dal giudice per le indagini preliminari per eventuali contestazioni o per l’archiviazione definitiva.
L’avvocato: “Non credo che la famiglia si opporrà”
“Non penso che la famiglia si opporrà all’archiviazione proposta dalla Procura”, ha spiegato l’avvocato dei familiari Simona Callegari. Dopo il post su Facebook, rivelatosi falso, si era scatenata una tempesta mediatica, alla quale era seguito il suicidio della donna.
La legale: “Ora leggeremo gli atti”
“Il comportamento di marito e figlia non è mai stato ‘in attacco’ ma di attesa che tutto si potesse chiarire – osserva la legale -. Sappiamo che la Procura di Lodi ha lavorato in maniera meticolosa e attenta. Valuteremo comunque, definitivamente, il da farsi dopo aver analizzato con calma gli atti. Ad oggi non c’è volontà di opporsi e chiedere ulteriori indagini. Vedremo una volta che avremo letto tutto nel dettaglio: non c’è fretta”. Intanto, la famiglia Pedretti continua a chiedere la massima privacy a chiunque, nel rispetto del suo dolore.