A Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, questa mattina una nube tossica è partita da una piscina, intossicando oltre cento ragazzi e ragazze di una scuola superiore adiacente l’impianto. Secondo i primi accertamenti, l’incidente sarebbe avvenuto durante alcuni lavori di manutenzione ai depuratori.
Si ipotizza che una quantità di acido solforico, solitamente utilizzata in questi casi, sia entrata in contatto con un’altra sostanza innescando una reazione chimica che ha poi provocato la nube giallastra. Anche il tecnico che era al lavoro risulta tra gli intossicati ma non è in pericolo di vita. Sul posto si è precipitato un corposo contingente di soccorsi tra cui il nucleo Nbcr dei Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine, il 118, il sindaco e gli operatori di Arpae che stanno tuttora analizzando la situazione.
Il bilancio è di 101 intossicati, per lo più ragazzi tra 14 e 19 anni, più una docente e alcuni operatori di una mensa. Non risultano al momento ricoverati, ma molti sono stati spediti nei pronto soccorso di Guastalla, Montecchio e Reggio Emilia. I sintomi accusati, per lo più lievi, sono stati bruciore agli occhi e lacrimazione, mal di gola, tosse, difficoltà respiratoria, solo per alcuni più pronunciata.
Sul posto già intorno alle 8 è stato allestito un Posto medico avanzato, un punto di primo intervento, con medici e infermieri, dal quale sono passati tutti i ragazzi e coloro che non si sentivano bene.
Principalmente si è trattato degli studenti dei due istituti superiori accanto alle piscine, Russel e Carrara. Trattati sul posto, da qui sono stati inviati in 65 al pronto soccorso di Guastalla (di questi solo quattro in codice arancione), altri 13 al ps di Montecchio e 11 a quello di Reggio Emilia. Non risultano ricoverati, ma al momento diversi in osservazione nei Ps. Per 15 ragazzi i genitori hanno preferito portarli a casa.
La Ausl era intervenuta anche con un’automedica da Novellara, due auto infermieristiche da Guastalla e Poviglio.