Scambio di accuse verso un ministro che è sembrato abbastanza immobile nel difendere le ragioni di Ilaria Salis.
“Vedo che il ministro Nordio giustamente a proposito della situazione di Toti dice che siano i magistrati a dovere provare la colpevolezza e non l’arrestato a dover provare la sua innocenza, mi avrebbe fatto piacere sentirlo anche a proposito degli italiani privati della libertà all’estero, che non sono adeguatamente tutelati dallo Stato italiano, come Ilaria”.
Così il papà della attivista antifascista detenuta in Ungheria da 15 mesi, Roberto Salis, dice in una intervista a ‘Il Secolo XIX’.