Autopsia sul corpo di Angelo Onorato, non sono emersi segni di violenza né di autodifesa: si continua a indagare
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Autopsia sul corpo di Angelo Onorato, non sono emersi segni di violenza né di autodifesa: si continua a indagare

Sul corpo di Angelo Onorato, l'imprenditore 55enne marito dell'eurodeputata Dc Francesca Donato, non ha mostrato evidenti segni di violenza o di una aggressione, tantomeno segni di un'autodifesa.

Autopsia sul corpo di Angelo Onorato, non sono emersi segni di violenza né di autodifesa: si continua a indagare
Francesca Donato e Angelo Onorato
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29 Maggio 2024 - 08.36


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L’autopsia effettuata a Palermo sul corpo di Angelo Onorato, l’imprenditore 55enne marito dell’eurodeputata Dc Francesca Donato, non ha mostrato evidenti segni di violenza o di una aggressione, tantomeno segni di un’autodifesa. L’inchiesta della Procura di Palermo resta aperta per omicidio contro ignoti e la tesi del suicidio resta quella più avvalorata.

L’unico segno di violenza sul corpo è quello della fascetta stretta al collo che gli ha provocato la morte per soffocamento. Ma, per il momento, non si sa ancora se quella fascetta l’abbia stretta lui o se qualcuno gliel’ha stretta alle spalle.

Alla moglie, nelle ultime settimane Angelo Onorato aveva raccontato di essere molto preoccupato: «Ho paura, può essere che una persona voglia ammazzarmi», senza specificare a chi facesse riferimento. È anche per questo che la donna, nell’immediatezza della scoperta del cadavere dell’imprenditore, trovato da lei e dalla figlia in una parallela del raccordo per l’autostrada Palermo-Trapani, aveva parlato di omicidio.

Poco prima delle 15 è arrivata all’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo Nuccia Albano, fino a pochi anni fa medico legale di Palermo, adesso in pensione, che fa parte della Giunta Schifani, in quanto assessore alle Politiche sociali. «L’autopsia potrebbe non essere risolutiva» per conoscere la causa di morte dell’uomo, dice, «ma ci darà qualche elemento in più». E l’elemento in più è stato proprio l’assenza di segni di violenza. «Io non ho visto il cadavere, dobbiamo vedere questo solco sul collo», dice ancora prima di entrare. «Non possiamo dare alcuna diagnosi in questo momento, mancano alcuni elementi».

Alla fine dell’autopsia, quasi quattro ore dopo, Nuccia Albano ha preferito uscire da una porta secondaria per evitare i giornalisti, che hanno stazionato per tutto il pomeriggio davanti all’Istituto di Medicina legale. Il medico legale Tommaso D’Anna ha parlato di «mirate indagini istologiche» per tentare di capire «cosa ci fosse nei polmoni». I risultati saranno consegnati agli specialisti per un parere. Ma ci vorranno settimane.

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