E' morto l'operaio di 31 anni ustionato gravemente dopo l'esplosione all'Aluminium di Bolzano
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E' morto l'operaio di 31 anni ustionato gravemente dopo l'esplosione all'Aluminium di Bolzano

Diallo Bocar era stato ricoverato all'ospedale `Borgo Trento´ di Verona assieme al collega Sokol Hyseni, 33 anni, albanese. Le condizioni di quest'ultimo sono sempre gravi ma appaiono stazionarie anche se la prognosi resta riservata.

E' morto l'operaio di 31 anni ustionato gravemente dopo l'esplosione all'Aluminium di Bolzano
Lo stabilimento Aluminium di Bolzano
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23 Giugno 2024 - 15.22


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E’ morto dopo giorni di agonia Diallo Bocar, il 31enne operaio senegalese rimasto gravemente ferito dopo l’esplosione nell’azienda Aluminium di Bozano. Sono state fatali le «pesanti conseguenze che il politrauma da ustione sul 57% del corpo aveva prodotto negli organi interni».

Diallo Bocar era stato ricoverato all’ospedale `Borgo Trento´ di Verona assieme al collega Sokol Hyseni, 33 anni, albanese. Le condizioni di quest’ultimo sono sempre gravi ma appaiono stazionarie anche se la prognosi resta riservata perché, come riferiscono i sanitari, «la situazione permane molto critica e non si è ancora conclusa la fase acuta». 

È corsa contro il tempo per salvare la vita anche agli altri due operai rimasti feriti in modo grave con ustioni di II e III grado. Le condizioni vengono definite `stazionarie´. È ricoverato all’ospedale `Niguarda´ di Milano con ustioni sul viso e sul resto del corpo, Artan Vila, 48 anni, albanese considerato un dipendente `cardine´ dell’azienda e il primo ad essere investito dalle fiamme, mentre il senegalese Djette `Buba´ Aboubacar di 25 si trova presso il centro ustionati di Murnau in Baviera. All’ospedale `San Maurizio´ sono ricoverati con ustioni su varie parti del corpo, Oussama Benyahia di 27 anni, tunisino, e un altro senegalese, Mor Mboup di 39. 

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In merito al decesso di Diallo Bocar, l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, nel comunicare la morte scrive che «il quadro clinico generale era apparso da subito molto critico» e «dopo i trattamenti riservati a questi casi fatto dai chirurghi plastici con lo speciale gel e durato molte ore, il paziente è stato ricoverato in terapia intensiva, diretta dal professor Enrico Polati, per la stabilizzazione delle condizioni generali». 

Come riferiscono i sanitari dell’ospedale veronese, «il peggioramento del quadro gravissimo si è verificato nel pomeriggio di ieri con un episodio acuto a carico dei polmoni». La salma è stata posta a disposizione dell’autorità giudiziaria per le indagini. Circa le cause dell’esplosione vengono considerate due ipotesi, un guasto all’impianto di raffreddamento con l’acqua entrata in contatto con il metallo fuso oppure un errore umano che avrebbe causato il contatto tra acque e alluminio. La Procura di Bolzano nelle ore successive alla tragedia ha aperto un’inchiesta. 

Fiom-Cgil nazionale e la Fiom-Cgil di Bolzano sostengono che «lo sciopero proclamato per la giornata di domani (lunedì 24 giugno), di 4 ore nella Provincia e di 8 per i lavoratori dell’azienda, deve essere da monito per tutti, a partire dalle istituzioni, alle quali chiediamo di assumere decisioni che pongano fine a questa strage continua». La Fiom ha aggiunto che «le aziende senza infortuni non vanno premiate perché la prevenzione rappresenta il minimo sindacale nella responsabilità dell’impresa» e ha sottolineato: «abbiamo bisogno di più controlli, di sanzioni e pene più severe per quanti non rispettano le norme relative alla salute e sicurezza». Fiom ha annunciato che sull’esplosione di Bolzano si costituirà parte civile «perché c’è la necessità di cambiare la narrazione nel nostro Paese».  

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