Ad Agrigento si muore di sete ma le autobotti riforniscono il club di amici degli amici
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Ad Agrigento si muore di sete ma le autobotti riforniscono il club di amici degli amici

Arbitrio, clientelismo, favoritismi a scapito della comunità e soprattutto delle fasce disagiate e delle famiglie che hanno al loro interno persone sofferenti o gravate da pesanti handicap.

Ad Agrigento si muore di sete ma le autobotti riforniscono il club di amici degli amici
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12 Agosto 2024 - 23.47


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Arbitrio, clientelismo, favoritismi a scapito della comunità e soprattutto delle fasce disagiate e delle famiglie che hanno al loro interno persone sofferenti o gravate da pesanti handicap. Ad Agrigento, queste le accuse ai responsabili della gestione della distribuzione idrica.

“Abbiamo la sensazione – denuncia Legambiente – già da tempo, che si stia realizzando una gestione “politica” del servizio sostitutivo tramite autobotti. Questa sensazione sembra essere confermata da una fonte molto attendibile che ci riferisce che dimenica mattina, intorno a mezzogiorno, presso il porticciolo di San Leone, un mezzo di AICA, sebbene senza contrassegni del gestore, ha rifornito la riserva idrica di un pontile galleggiante”. Legambiente continua aggiungendo un dettaglio:”Sarebbe molto grave ed inaudito, se confermato, il fatto il soggetto imprenditoriale che gestisce detto pontile sia direttamente riconducibile al presidente di AICA, Cantone, come si è appreso durante la stessa giornata dai social network”. 

“Ma non è neppure questo il punto principale – prosegue la denuncia – com’è possibile che un’autobotte di proprietà di AICA, con personale di AICA, si presti a rifornire le riserve idriche di un pontile galleggiante per diportisti?  Un utilizzo del genere, se confermato – continua Legambiente – equivale a disprezzare il grave stato di bisogno di tantissimi agrigentini, in particolare quelli che stanno ricevendo, ormai da mesi, insufficienti quantità di risorsa”. Ad Agrigento, episodi come queste fanno crescere la rabbia.

“Chiediamo che sia fatta subito chiarezza sull’accaduto – chiede Legambiente – che AICA illustri per filo e per segno come mai alcune migliaia di agrigentini, evidentemente meno fortunati dei diportisti di San Leone, non ricevono acqua per settimane, con turni diradati e quantità di acqua irrisorie, mentre i propri dipendenti vengono inviati, la domenica mattina, a rifornire gratuitamente i pontili galleggianti di San Leine”. Nel corso della grande manifestazione del 2 agosto fu chiesto che il sistema delle autobotti venga gestito con serietà, evitando ogni rischio di arbitrio, favoritismo, clientelismo, abuso di potere. Richieste ora ribadite da Legambiente.

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