Rivolta nel carcere di Bari, detenuti sequestrano un infermiere
Top

Rivolta nel carcere di Bari, detenuti sequestrano un infermiere

Rivolta nella seconda sezione del carcere di Bari dove sono reclusi circa 80 detenuti per reati comuni alcuni dei quali affetti da patologie anche di natura psichiatrica.

Rivolta nel carcere di Bari, detenuti sequestrano un infermiere
Il carcere di Bari
Preroll

globalist Modifica articolo

17 Agosto 2024 - 22.03


ATF

Rivolta nella seconda sezione del carcere di Bari dove sono reclusi circa 80 detenuti per reati comuni alcuni dei quali affetti da patologie anche di natura psichiatrica. È quanto fanno sapere, in due distinti comunicati, i sindacati della polizia penitenziaria Osapp e Spp.

“Gravissimi disordini presso la Casa Circondariale di Bari“. E’ quanto denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. Alcuni detenuti avrebbero sequestrato un infermiere e aggredito violentemente l’agente in servizio, che cercava di impedirlo. “A Bari – sottolinea De Fazio – a fronte di 252 posti disponibili, sono presenti ben 390 detenuti, gestiti da 220 poliziotti penitenziari quando ne servirebbero almeno 449”.

“Sarebbero stati richiamati gli agenti di riposo e altri sarebbero stati inviati da diverse carceri della regione”, aggiunge il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

Secondo De Fazio, “la situazione nelle prigioni, come avevamo previsto e denunciato, è sempre più esplosiva e non bastano certo i ‘vaderetrum’ (vademecum che illuminano come le lampadine di Natale) del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ad arginarla. Anzi, sono proprio le direttive incoerenti e talvolta inattuabili a ingenerare ulteriore confusione fra gli operatori, che continuano a essere abbandonati a se stessi, nonostante la propaganda di governo”.

“Serve subito deflazionare la densità detentiva (la Puglia è la Regione che ha il maggior sovraffollamento), dare respiro al Corpo di polizia penitenziaria, mancante di oltre 18mila unità, con tangibili assunzioni straordinarie, garantire l’assistenza sanitaria e riorganizzare complessivamente il sistema ormai alla deriva. Settembre potrebbe essere troppo tardi”, conclude De Fazio.

Native

Articoli correlati