La decisione del sindaco di Nichelino, Giampiero Tolardo, di annullare la partecipazione del cantante Povia alla festa patronale di San Matteo ha suscitato polemica.
La motivazione principale fornita dal sindaco risiede nelle posizioni pubbliche del cantante, considerate “inaccettabili” e “lontane dai valori della democrazia” che la comunità di Nichelino intende rappresentare. Tolardo ha citato in particolare le opinioni di Povia su temi come il movimento no-vax, l’omofobia e l’aborto, affermando che questi punti di vista sono incompatibili con i valori civili della città.
Povia, che aveva vinto il Festival di Sanremo nel 2006, avrebbe dovuto partecipare come giurato a un talent show durante l’evento del 20 settembre, eseguendo anche alcune canzoni. Tuttavia, il cantante ha dichiarato di aver ricevuto notifica di non presentarsi, e ha definito questo annullamento come uno dei tanti subiti quest’estate, nonostante abbia avuto numerosi concerti. Ha espresso il suo disappunto attraverso un video su Facebook, sottolineando di avere la “coscienza pulita” e di essere una “persona normale e per bene”.
L’associazione organizzatrice dell’evento ha accettato la richiesta del sindaco di rescindere il contratto con Povia, e il cantante ha rinunciato alla penale che avrebbe potuto richiedere, affermando di non voler ricevere compensi per una performance non eseguita.
Questo episodio ha sollevato un dibattito più ampio riguardo alla libertà di espressione e al ruolo che le istituzioni locali dovrebbero giocare nel gestire la partecipazione a eventi pubblici, ponendo interrogativi su dove si traccino i confini tra la libertà di parola e la tutela dei valori comunitari.