Elisa Claps, in Congo un ambulatorio che porta il suo nome: "Mia sorella voleva diventare medico e lavorare in Africa"
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Elisa Claps, in Congo un ambulatorio che porta il suo nome: "Mia sorella voleva diventare medico e lavorare in Africa"

"Elisa voleva diventare medico e raggiungere l'Africa per lavorare con Medici senza frontiere" - spiega all'AGI, Gildo Claps, fratello di Elisa

Elisa Claps, in Congo un ambulatorio che porta il suo nome: "Mia sorella voleva diventare medico e lavorare in Africa"
Elisa Claps
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6 Settembre 2024 - 10.56


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Il 12 settembre verrà inaugurato in Congo un ambulatorio medico dedicato ad Elisa Claps, la sedicenne potentina uccisa da Danilo Restivo il 12 settembre del 1993 e i cui resti sono rimasti nascosti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità fino al 17 marzo del 2010. «Elisa voleva diventare medico e raggiungere l’Africa per lavorare con Medici senza frontiere – spiega all’AGI, Gildo Claps, fratello di Elisa- per questo, abbiamo deciso di realizzare proprio in Africa un ambulatorio dedicato a lei. Un progetto intitolato `Il cuore di Elisa nel cuore dell’Africa´. Grazie a un’associazione di volontariato, `Vis´, abbiamo realizzato un dispensario in una delle terre più martoriate e più povere, attraverso la costruzione di un’area attrezzata con apparecchiature medicali per la medicina generale, e questo dispensario porterà il nome di Elisa».

Il dispensario è stato realizzato a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, partendo con il compenso che la famiglia Claps ha ricevuto dalla Rai proprio dalla fiction «Per Elisa», e dei tanti cittadini che hanno creduto nel progetto. L’inaugurazione sarà seguita a Potenza, nell’ambito di un evento promosso dal Presidio Libera Potenza e Francesco Tammone insieme con la famiglia Claps, presso il Teatro Stabile, alle 20:00.

Saranno presenti «tutti coloro che hanno fatto sì che questo ambulatorio venisse alla luce» tra cui Gianmario Saurino, attore e testimonial del progetto, e Pablo Trincia, giornalista, autore e podcaster di «Dove nessuno guarda – Il caso Elisa Claps».

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