Christian Raimo, Avs e Pd insorgono contro il procedimento discipliare contro lo scrittore: "Intimidazione"
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Christian Raimo, Avs e Pd insorgono contro il procedimento discipliare contro lo scrittore: "Intimidazione"

E' assurdo che un insegnante rischi il licenziamento per aver espresso critiche al Ministro dell'Istruzione e del Merito. Critiche tra l'altro espresse in una trasmissione televisiva e non in un contesto scolastico.

Christian Raimo, Avs e Pd insorgono contro il procedimento discipliare contro lo scrittore: "Intimidazione"
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30 Settembre 2024 - 20.41


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Bavaglio e oscurantismo. “Quel che sta accadendo a Christian Raimo è gravissimo e fino a due anni fa sarebbe sembrato incredibile. L’idea che un lavoratore della scuola possa essere sanzionato, fino al licenziamento, per aver criticato il Ministro dell’Istruzione, fuori dalle aule, è totalmente antidemocratica e apre la porta ad uno scenario inquietante, quello in cui a tutti i dipendenti pubblici può essere impedita la libera espressione delle proprie opinioni politiche, anche fuori dal luogo di lavoro”

Lo afferma Elisabetta Piccolotti di Avs.

Sarà ancora possibile ad esempio – prosegue la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio –  per un medico partecipare ad una manifestazione sindacale e criticare al microfono il Ministro della Salute? E un dipendente comunale potrà ancora criticare il proprio Sindaco? L’apertura di questo provvedimento disciplinare ha fini chiaramente intimidatori, porteremo il caso in Parlamento già domani. Perché siamo ben oltre il livello di guardia.

La condanna del Pd

 «E’ assurdo che un insegnante rischi il licenziamento per aver espresso critiche al Ministro dell’Istruzione e del Merito. Critiche tra l’altro espresse in una trasmissione televisiva e non in un contesto scolastico. Nel nostro Paese vige la libertà d’opinione e quanto sta avvenendo nei confronti di Christian Raimo è un fatto grave che lede questo diritto e costituisce un precedente preoccupante. Dopo una campagna montata dalla destra che ha strumentalizzato le sue parole e dopo una indagine interna promossa dal ministro stesso ora Raimo rischia un provvedimento disciplinare che potrebbe fargli perdere il posto di lavoro. In che Paese siamo? Per noi questa situazione è inaccettabile, non degna di una democrazia come la nostra. Per questo condividiamo l’appello pro-Raimo: questo vicenda non è personale ma riguarda la libertà, per tutti, di esprimere le proprie opinioni. E’ un diritto al quale non rinunciamo».

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Così Cecilia D’Elia, Andrea Crisanti, Enza Rando e Francesco Verducci, senatrici e senatori dem della commissione Cultura e Susanna Camusso, senatrice dem della commissione Affari sociali e Lavoro.

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